Lo studio Dotdotdot – nato a Milano nel 2004 e tra i primi in Italia a operare nell’ambito dell’Interaction Design – partecipa alla 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano, dal titolo Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries in programma dal 15 luglio all’11 dicembre 2022, con due video installazioni dedicate alle principali tematiche affrontate dall’Esposizione: “Portal of Mysteries” – realizzata con il filosofo e scrittore Emanuele Coccia – e “Decalogue for Space Architecture” progettata con lo studio internazionale Skidmore, Owings & Merrill (SOM).
Ad accogliere il pubblico, introducendo i temi centrali dell’Esposizione, sarà “Portal of Mysteries”, una video installazione realizzata da Dotdotdot con il filosofo Emanuele Coccia.
Nell’atrio della Triennale un grande stargate apre il percorso espositivo come una soglia narrativa per entrare fisicamente e metaforicamente nel tema dell’ignoto con curiosità ed eccitazione per la scoperta, trasformando la mostra stessa nell’introduzione ai misteri del pianeta Terra. In un video animato lungo 10 metri – realizzato in collaborazione con propp, una bambina aliena scopre un meteorite venuto dal cielo capace di trasformarsi in tutto quello che costituisce la realtà: gli esseri umani e i buchi neri, le piante e gli artefatti del design. Una voce extraterrestre e un immaginario lisergico conducono il pubblico alla scoperta di alcune opere d’arte presenti in mostra che iniziano a scorrere nei 18 monitor disposti in cerchio. Attraverso questo speciale portale immersivo alto 4 metri i visitatori entrano attivamente nel vivo del discorso, liberandosi da una visione geocentrica e cercando di trovare una nuova prospettiva di approccio per comprendere i temi dell’Esposizione.
La mostra tematica “Unknown Unknowns” – curata da Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea – è il centro nevralgico della 23ª Esposizione Internazionale. Un percorso dai contorni sfumati e permeabili che presenta più di cento tra opere, progetti e installazioni di artisti, ricercatori e designer internazionali che si confrontano con l’ignoto per cercare di rispondere ad una serie di domande su quello che ancora “non sappiamo di non sapere” in diversi ambiti: dall’evoluzione della città agli oceani, dalla genetica all’astrofisica.
All’interno della mostra, Dotdotdot presenta il suo secondo intervento che vanta la collaborazione con lo studio internazionale Skidmore, Owings & Merrill (SOM), invitato a contribuire alla 23° Esposizione Internazionale di Triennale Milano con una delle quattro commissioni speciali, organizzata dalla più importante istituzione culturale italiana dedicata al design e curata dall’astrofisica Ersilia Vaudo.
Il progetto di ricerca di SOM, intitolato “Decalogue for Space Architecture”, prosegue una linea di indagine che risponde al quesito di come si possano progettare le condizioni ideali affinché l’uomo riesca a prosperare nello spazio. Se fino ad oggi i precedenti habitat spaziali sono stati progettati per missioni di breve durata e affidandosi ai rifornimenti portati dalla Terra, SOM delinea dieci principi che i progettisti dovrebbero prendere in considerazione per immaginare una presenza permanente e sostenibile dell’umanità nello spazio, slegata dal nostro pianeta natale.
Attraverso un’installazione audiovisiva immersiva – concepita da SOM e Dotdotdot in collaborazione con propp – il pubblico potrà scoprire i dieci concetti che dovrebbero definire la prossima generazione di architettura extraterrestre. Ogni tema è rappresentato con un un’animazione video e un paesaggio sonoro creato da Dotdotdot e propp. Una speciale Sound Palette colora metaforicamente il video con dieci tracce audio concepite come strumenti di una più ampia orchestra per invitare i visitatori a muoversi nello spazio e apprendere i concetti anche su un piano emotivo, grazie al processo della sinestesia audiovisiva.
“Torniamo alla Triennale in occasione di uno degli appuntamenti più importanti dedicati al design e all’architettura in campo internazionale con due prestigiose collaborazioni e consolidando la nostra presenza in ambito espositivo. Dotdotdot, grazie alla sue competenze interdisciplinari, progetta esperienze memorabili attraverso linguaggi e strumenti innovativi che partono dalla consapevolezza spaziale, e da come questi spazi vengono abitati e fruiti.” – Laura Dellamotta, General manager e co-founder Dotdotdot