If I were a carpenter è il nome del progetto risultato della nuova collaborazione tra ALPI e Ron Arad. L’interpretazione del legno ALPI secondo la visione anticonvenzionale dell’architetto e designer e israeliano sarà in mostra dal 17 novembre nello showroom milanese dell’azienda.
Ron Arad lavora da decenni sul confine labile tra il disegno industriale e l’arte contemporanea. In questo progetto si sofferma su una riflessione che lo affascina da tempo e che ha voluto raccontare con la creazione di tre nuovi oggetti one-off studiati per ALPI: dare spazio e materia all’anima scultorea che si nasconde dentro le strutture portanti dei progetti e che nessuno ha la possibilità di ammirare.
Arad, con la collaborazione del dipartimento di ricerca di ALPI, mette a nudo tre dei suoi più iconici arredi, ne estrae l’essenza e li interpreta con i legni ALPI. Tre strutture in legno che plasmano il volume in un gioco tridimensionale di forme e colori. Partendo dai progetti delle sedute “Big Easy”, “Voido”, “Thumbprint” nascono i tre nuovi oggetti protagonisti della mostra If I were a Carpenter.
ALPI realizza in quest’occasione legni Bespoke che accentuano l’effetto illusorio delle forme disegnate da Ron Arad. Tavole di legno ALPI realizzate con strati alternati di due colori che danno ai pezzi un aspetto mutevole. La tonalità e la percezione dell’oggetto mutano in base al punto di vista dell’osservatore.
“Quando ALPI mi ha contattato per questo progetto, volevo creare qualcosa che celebrasse ciò che realizzano, e quindi ho pensato a qualcosa che fosse composto da una struttura reticolare di legni. Non è dissimile dalle cose che ho fatto in precedenza in acciaio corten. L’elemento in più è la materialità, oltre al fatto di poter avere un colore diverso per ogni lato della tavola. Così un pezzo che da un lato sembra blu, girandogli attorno sembra rosso.” Ron Arad.
Le collezioni firmate da Ron Arad
Tre i progetti in mostra If I Were A Carpenter – Big Easy s’ispira all’iconica poltrona in acciaio Big Easy disegnata nel 1988 e considerata dai critici una vera e propria opera d’arte più che un prodotto industriale, una poltrona di dimensioni imponenti, fatta di linee morbide, due grandi braccioli e forme sinuose, il tutto concepito come un corpo monoblocco.
Il legno è proposto in due cromie: rosso su un lato e nero sull’altro. L’effetto è illusorio e mutevole, la tonalità e la percezione dell’oggetto mutano in base al punto di vista dell’osservatore.
L’altra proposta è If I Were A Carpenter – Oh Void. Qui le forme sinuose e morbide, tipiche dello stile di Ron Arad, caratterizzano l’ oggetto che si ispira alla famosa poltrona a dondolo Voido. Un prodotto apparentemente semplice ma che in realtà cela una grande complessità progettuale e costruttiva. Il legno è proposto in due cromie: rosso su un lato e blu sull’altro. L’effetto è illusorio e mutevole, la tonalità e la percezione dell’oggetto mutano in base al punto di vista dell’osservatore o alla posizione oscillatoria dell’oggetto.
Terza proposta If I Were A Carpenter – Southern Hemisphere. Questa seduta basculante dalle forme di un guscio, riproduce uno degli oggetti più apprezzati di Ron Arad, la poltrona-scultura Thumbprint, riconosciuta come opera d’arte e presente nella collezione del MoMa di New York. ALPI e il designer ne costruiscono una nuova versione, fatta con lo stesso principio costruttivo degli altri oggetti in mostra, in listelli in legno sagomati e incastrati tra loro in una composizione minuziosamente studiata.
Il legno è proposto in due cromie: nero su un lato e grigio chiaro sull’altro. L’effetto è illusorio e mutevole. La tonalità e la percezione dell’oggetto mutano in base al punto di vista dell’osservatore.
A corredo della mostra, il fotografo italiano Pierpaolo Ferrari ha realizzato un eccentrico progetto che interpreta in modo provocatorio e surrealistico il forte carattere degli oggetti creati da Ron Arad, commentando “Amo il design folle capace di sfidare il tempo e lo spazio”.
La mostra nello showroom ALPI
Arrivata alla sua quarta edizione, la mostra è diventata per ALPI un appuntamento fisso con il mondo del design. Un percorso di ricerca iniziato nel 2017 con “Re-Connection” che ha visto protagonisti Martino Gamper con i legni di Ettore Sottsass, e che ha avuto seguito nel 2018 con “Tre Primitivi” di Alessandro Mendini, proseguito infine con “La tavola degli Elementi” di Piero Lissoni del 2019.
Queste collaborazioni rappresentano per ALPI un momento fondamentale per presentare i progetti one-off di architetti e designer chiamati a dare forma ai legni ALPI. Un progetto nato per volontà del presidente Vittorio Alpi con il desiderio di dare tridimensionalità alle superfici ALPI. I progettisti chiamati hanno la possibilità di creare in totale libertà, senza il vincolo del prodotto industriale. La creazione di questi oggetti unici tra arte e design rappresenta l’orientamento dell’azienda e la sua visione futura.
“È facile intuire che Ron Arad, architetto, designer e artista di frontiera da sempre, abitasse già il cassetto dei miei desideri. Decise di progettare tre sedute della serie BTT usando lastre del nostro legno in due colori, diversi per facciata. Il risultato è sorprendente, e dimostra come Ron riesca con disinvoltura ad entrare in nuovi mondi e ad ammaestrarli, mantenendo ‘in toto’ la sua eleganza, il suo stile sovversivo e spiritoso.” Vittorio Alpi