Arcate è il settimanale firmato dallo studio milanese AccardiBuccheri per MEDULUM. Si tratta del progetto di un mobile dalle linee decise, architettoniche ed estremamente caratterizzanti. Il mobile prende infatti ispirazione dagli edifici lagunari quali la chiesa di Santa Fosca, il Duomo di Torcello e quello di Murano. Manufatti con in uno stile architettonico austero.
La linea curva e quella retta, i pieni e i vuoti, la severità e la leggerezza nonché la raffinata lievità degli archi sono questi gli aspetti che si susseguono seguendo un ritmo costante sono un dichiarato omaggio di questo progetto la serie di arredi Arcate ( composta da settimanali, cassettiere e comodini) ad uno degli elementi architettonici essenziali tipici del contesto lagunare. Abbiamo incontrato Mauro Accardi e Silvia Buccheri protagonisti nella duplice veste di progettisti e e direttori artistici del brand per conoscere meglio il loro progetto e la collezione di MEDULUM.
- Meraki è il nome della nuova collezione di Medulum: perché questo nome?
Sin dai suoi esordi abbiamo lavorato con l’azienda delineando un’identità ispirata principalmente al contesto dell’azienda, rivolgendo lo sguardo al territorio e al contesto in cui si inserisce la produzione. Proprio la laguna con il suo paesaggio è spesso stato un riferimento importante per noi. Con la collezione Meraki abbiamo invece voluto rivolgere lo sguardo all’interno dell’azienda cercando di esaltare uno dei suoi valori più importanti, la passione e la cura nel realizzare ogni oggetto e ogni minimo particolare. La parola greca Meraki, letteralmente essenza di noi stessi, in un’unica parola definisce non solo un modo di fare ma una sorta di filosofia di vita, fare qualcosa con grande passione, quindi con il massimo della dedizione, aspirando alla perfezione. La collezione celebra proprio l’armonia del pensiero, la capacità del saper fare, nonché la passione infinita per l’irripetibile qualità del gesto umano; i nove prodotti d’arredo che la compongono sono accomunati da un design dal carattere unico e dal forte impatto visuale, frutto di una grande complessità data dall’attenzione al dettaglio e all’alta artigianalità, componenti fondamentali dell’approccio produttivo di Medulum.
Photo credits @Massimiliano Tuveri
- La laguna veneta è il filo conduttore della collezione: quali sono gli aspetti del paesaggio che più hanno colpito i progettisti? Come hanno influenzato i loro prodotti?
Il territorio della laguna veneta rappresenta per noi una fonte di ispirazione importante: MEDULUM è infatti il nome latino del corso d’acqua che i nobili veneziani prediligevano per raggiungere da Venezia le loro residenze estive e che ha dato il nome alla cittadina di Meolo, sede della produzione. Ad ogni Designer coinvolto dall’azienda, è stata data la possibilità di esplorare il territorio circostante, proprio in occasione dei primi contatti con l’azienda, sia via terra che via mare, ciò al fine di fare assaporare le atmosfere uniche del territorio; passando così attraverso il gioco di colori e di rimandi tra la luminosità del cielo, lo scorrere delle acque e le architetture connaturate nel procedere del paesaggio.
Photo credits @Massimiliano Tuveri
Per noi queste esperienze sono essenziali affinché i Designer entrino in sintonia con l’azienda, per potere poi dare forma e consistenza a collezioni d’arredo uniche. Un sistema di contenitori ispirato alle tapparelle quale elemento tipico delle calle veneziane, uno specchio con elementi geometrici come isole nella laguna che si alternato tra mare e canali, tra volumi e spazi aperti, sono alcuni degli elementi d’ispirazione che celebrano la laguna, quale luogo in un continuo divenire e movimento, seppur apparentemente statica.
- Arcate è invece il vostro progetto disegnato per il brand, come nasce l’idea e le ispirazioni per questo prodotto?
Arcate rappresenta un dichiarato omaggio ad uno degli elementi architettonici più essenziali ( l’arco nella sua declinazione tipica delle costruzioni romaniche, presenti in diverse aree del Veneto così come in alcune isole minori della laguna) la serie di arredi Arcate, composta da settimanali, cassettiere e comodini, è una famiglia di complementi dalla superficie vibrante che gioca sul contrasto tra i pieni e i vuoti, tra le luci e le ombre, tipiche delle architetture in pietra.
Photo credits @Massimiliano Tuveri
L’alternarsi costante di una serie di archi definisce una geometria di elementi fresati in legno massello, creando un sistema di gole e di maniglie che ne contraddistinguono la superficie, pur rimanendo apparentemente invisibili. L’utilizzo dell’essenza di noce americano amplifica la natura scultorea di questi oggetti, caratterizzati dal particolare disegno delle maniglie, necessarie per l’uso degli ampi cassetti previsti. Un prodotto dall’immagine fortemente scultorea ma con una vocazione altamente funzionale.
- Per Medulum siete Art Director e designer: come riuscite a gestire questo duplice ruolo?
Come direzione artistica di Medulum, siamo orgogliosi di aver contribuito alla nascita dell’azienda sin dall’inizio. A seguito di una precedente collaborazione con Diego Zanchettin, su progetti di interior design sviluppati a Milano, abbiamo iniziato a progettare i primi prodotti dando così il primo indirizzo all’immagine dell’azienda, accentuando in particolare il suo forte carattere artigianale e il legame indissolubile con il made in Italy e il territorio circostante in particolare.
Photo credits @Massimiliano Tuveri
Photo credits @Massimiliano Tuveri
Come fatto sin dai primi prodotti, in qualità di art direction ci siamo sempre spinti alla ricerca di nuovi linguaggi progettuali, cercando il confronto costante e la collaborazione con designer e architetti, tale processo è fondamentale per la crescita dell’azienda. In tal senso, la nuova collezione di arredi 2022-2023 vede la presenza dei collaboratori storici del brand: oltre alla direzione artistica, gli studi CARA \ DAVIDE, Serena Confalonieri, Viviana Degrandi e DEBONADEMEO; si arricchisce inoltre di nuove visioni progettuali, a firma frattinfrilli, NAESSI STUDIO, Filippo Protasoni, Matteo Vilardo e Marcello Marino.
Photo credits @Massimiliano Tuveri
- L’eccellenza manifatturiera è alla base delle collezioni Medulum. Come riuscite a far convivere questo aspetto legato alla tradizione con l’innovazione stilistica?
Innovazione e tradizione per noi non sono due concetti in contrasto, anzi la sfida più interessante è proprio creare continuità tra le esperienze del passato e la ricerca di nuovi linguaggi e soluzioni tecnologiche. In questo quadro il processo produttivo rimane un processo dal forte carattere artigianale seppur coadiuvato dai nuovi sistemi che permettono di sperimentare nuove soluzioni progettuali altrimenti difficilmente realizzabili. La produzione dell’azienda si è evoluta ad ogni collezione sviluppando prodotti mai banali caratterizzati dal carattere fortemente evocativo, al confine tra pezzo unico e ricercata serialità. Accenti diversi definiscono identità differenti, dai rimandi intimamente funzionali oppure più inediti e sperimentali. Alla base, la valorizzazione incessante della nobile materia prima – il legno sapientemente lavorato nella pluralità delle sue essenze – e la volontà di ricercare codici stilistici sempre nuovi, in sintonia con una contemporaneità in costante mutamento.
Fanno parte della collezione Meraki di Medelum Tapparella di CARA \ DAVIDE, il cabinet Nanda, la madia Uma e il mobile contenitore Aparna di Serena Confalonieri, il tavolo Acquabella Viviana Degrandi e il cabinet Astro di DEBONADEMEO il tavolo TURNO di frattinfrilli, il tavolo Variazioni di NAESSI STUDIO, la madia MILLA di Filippo Protasoni e lo specchio Gengè di Matteo Vilardo e Marcello Marino.
Photo credits @Massimiliano Tuveri
In copertina: photo credits Matteo Lavazza Seranto