ADI Design Museum mantiene la promessa di vivere nel presente rileggendo attraverso una contemporaneità dialettica il design italiano: novità sostanziali nell’esposizione permanente della Collezione storica del Compasso d’Oro, destinate ai visitatori come agli studiosi. A poco più di un anno dall’inaugurazione e con l’esperienza di circa trenta mostre temporanee, cambiano i contenuti e l’allestimento.
“Il compito di ogni museo è la rilettura continua degli oggetti che conserva”, commenta Luciano Galimberti, presidente ADI, “Ma l’ADI Design Museum non vuole limitarsi a una rilettura, quanto invece ampliarsi all’interpretazione dei contesti culturali e produttivi, sottolineando il rapporto dei prodotti con la contemporaneità e i suoi valori. È la sfida cui il museo risponde con il suo format innovativo rinnovando lo scenario generale e il suo dialogo con i visitatori.”
L’originaria distribuzione degli oggetti esposti con cui il museo ha debuttato nel 2021, dove ai prodotti premiati in ciascuna edizione si accompagnava uno spazio di approfondimento particolare, si aggiorna: cambiano i prodotti illustrati negli approfondimenti, i documenti in mostra e il racconto di come l’oggetto è stato ideato e prodotto, sotto la guida di un nuovo team curatoriale (Francesca Balena Arista, Giovanni Comoglio, Maite García Sanchis), un nuovo allestimento di Matteo Vercelloni e una nuova immagine grafica di Andrea Rovatti. A ciò segue il rinnovo fisiologico di tutta la Collezione, che viene quindi riorganizzata, sempre dal curatore Beppe Finessi.
Il team curatoriale riassume così il nuovo concept: “Nel riscoprire oggetti emblematici che hanno costruito la storia del design si vuole riconoscere la relazione complessa che hanno ingaggiato con il loro contesto, di risposta ad una richiesta e a diversi stimoli, ma anche di indirizzo per l’evoluzione delle cose a venire, a volte anche di vero e proprio manifesto, andando al di là del loro valore di immediatezza o di testimonianza “archeologica”. I trenta premi selezionati sono di natura diversa l’uno dall’altro ed evocano altrettante questioni aperte, che approfondite oggi svelano il loro straordinario valore come strumenti non solo per interpretare il passato ma anche per affrontare le urgenze del presente”.
Nell’insieme la proposta è un nuovo punto di vista sui vincitori del Compasso d’Oro dal 1954 a oggi: un’attualizzazione resa possibile dalla ricchezza di oggetti e documenti conservati nella Collezione storica del Compasso d’Oro (oltre 2.500), una dimostrazione concreta del principio ispiratore del museo: dare al grande pubblico la possibilità di scoprire il design da punti di vista sempre nuovi, come non lo aveva mai visto. Grazie al succedersi delle interpretazioni attuali gli oggetti della storia sono sempre il presente, in permanenza.