Sperlonga Civico 29: progetto per un cocktail bar firmato da Gae Avitabile

Pubblicato il Di in Approfondimenti

Sperlonga è un borgo marinaro dalla storia millenaria, arroccato sopra ad uno sperone roccioso proteso verso il mare, lungo la Riviera di Ulisse, nel litorale laziale. Qui  questo contesto che unisce mano dell’uomo, echi del mito e bellezze naturali, l’architetto e designer Gae Avitabile ha realizzato il nuovo progetto di interni per il cocktail bar Civico 29.

Si tratta di un intervento dal segno gentile nel paesaggio da rispettare, tra pareti bianche e mare. Materia, texture, cromie e suoni del territorio sono infatti i cardini su cui si basa l’intervento ( di ridotte dimensioni eppure dal forte impatto visivo) riprodotti attraverso l’utilizzo di pochi e semplici materiali proprio a rispetto del borgo e della sua semplicità perduta. 

I punti chiave per il progetto del cocktail bar

La prima decisione del progettista è stata quella di eliminare gli infissi preesistenti: soluzione scenografica che annulla il confine tra dentro e fuori e rende ancora più palpabile il contatto con l’incredibile panorama circostante. La scelta non scontata dei rivestimenti e dei complementi d’arredo amplifica la presenza del paesaggio marittimo negli interni del locale: le pareti sono rivestite da una tenda a maglie di alluminio realizzata dall’azienda spagnola Kriskadecor che, al soffio del vento, produce un elegante suono che richiama la brezza marina. Dei classici mattoni forati in terracotta, riempiti di calce bianca e poi resinati, vengono utilizzati inusualmente a pavimento, per donare a questo spazio un sapore di artigianalità perduta.

Il bancone, dal sinuoso moto a onde, è un implicito richiamo al mare e trae ispirazione dalle grandi architetture della zona, presenze metafisiche che si osservano dal finestrino del treno. La lampada Falkland, omaggio di Munari alle nasse dei pescatori, è incapsulata nella struttura pensile di rete metallica realizzata ad hoc che sovrasta il bancone: un tocco di bianco a contatto con le palette del blu e del marrone, a ribadire la cromia del paesaggio circostante. A conclusione del progetto, il bagno è un piccolo scrigno rivestito di carta da parati dai motivi esotici: un richiamo alla nostalgia del viaggio e un invito a cercare simbolicamente nuove ispirazioni nell’altrove. 

Un intervento di interior concepito come un tributo poetico alle atmosfere del Mediterraneo, sintetizzato in uno spazio che si articola senza soluzione di continuità tra paesaggio e architettura.