Inaugurato a Firenze YellowSquare che con il progettio inaugurato a Roma vent’anni fa, ha saputo declinare il concept ostello in modo contemporaneo, dando vita a un vero e proprio hub di attività, a un luogo di scambio e incontro, non riservato solo ai turisti, ma anche ai locals.
Sviluppato da InvestiRE SGR, operatore leader nel settore del risparmio gestito e parte del Gruppo Banca Finnat, l’ostello ha aperto al pubblico ad aprile 2022 in una delle zone chiave della città, a pochi passi dalla Fortezza da Basso.
È lo studio fiorentino Pierattelli Architetture ad aver ricevuto l’incarico di definire un nuovo concept di accoglienza informale e a sviluppare una narrazione capace di essere forma e sostanza, struttura e contenuto, spazio e messaggio.
Nato dalla riconversione di un’architettura degli anni ‘30, YellowSquare Firenze ha una capienza di 250 posti letto distribuiti in stanze da quattro a otto posti, e conta anche 12 stanze private. L’approccio del brand mette al centro valori di condivisione: li ritroviamo nel disegno del bar, del ristorante, nella cucina to share a disposizione degli ospiti, come nelle aree comuni, improntate sul senso di scambio e incontro informale.
YellowSquare, spazio polifunzionale e inclusivo, punta sulla capacità di attivare relazioni organizzando anche numerose attività, dalle cooking lessons ai corsi di yoga al tramonto. Fiore all’occhiello del progetto la piscina e il solarium all’ultimo piano, con una vista impareggiabile sullo skyline di Firenze.
L’edificio è stato realizzato nel 1935 come dispensario provinciale per i malati di tubercolosi, fino a divenire sede dell’azienda sanitaria locale negli anni ‘80. Nel 2005 è stato messo all’asta e da allora lo stabile è rimasto in stato di abbandono. Composto da due corpi di fabbrica, il primo distribuito su sei livelli, il secondo su un unico fuori terra , YellowSquare si sviluppa su una superficie di oltre 5000 mq. Il progetto di riqualificazione attuato da Pierattelli Architetture mantiene i principali elementi strutturali tipici dell’architettura razionalista aggiornando il layout con interventi di modernizzazione studiati nel rispetto dell’identità e del contesto.
L’obiettivo principale dei progettisti è stato infatti quello di mantenere l’importanza storica dell’edificio e le sue caratteristiche architettoniche originarie. Un materiale nobile come il travertino è stato utilizzato per il portale, la gradinata, la grande zoccolatura e per incorniciare i profili delle ampie aperture in facciata.
Il carattere quasi monolitico della struttura esterna e il grande portale della facciata principale in color bianco avorio, a cui si accede tramite l’ampia gradinata, restituiscono un’immagine di essenzialità ed eleganza. Dalla gradinata si accede alla hall, con annessa area ristoro e zona bar/ristorante con cucina.
Al piano terra sono collocate alcune stanze, ma si trova anche uno spazio adibito a guest kitchen e uno riservato alle cooking lessons, oltre a quelli di servizio per la ristorazione. Nel basement, oltre all’autorimessa, ai locali tecnici e agli spazi di deposito e servizio, è stata invece realizzata un’area club. Le stanze, con servizi privati, occupano interamente il primo e il secondo piano dell’edificio.
Nel sottotetto, attraverso l’eliminazione della falda della copertura, gli architetti hanno ricavato lo spazio all’aperto, con piscina panoramica e solarium. Gli interni YellowSquare Firenze offre ai suoi ospiti una serie di servizi pensati per favorire la convivialità e le relazioni: dal clubbing al benessere, dai corsi di yoga a quelli di cucina, passando per gli spazi dedicati al coworking. L’esperienza food & beverage si sviluppa su tre livelli, come i momenti della giornata: dal basement, luogo fertile per la cultura underground e i cocktail della notte da provare nel cosiddetto “Bargiù”, al “Barmezzo” per tutti i piaceri del giorno, al “Barsù”.
Mentre il rooftop con vista panoramica su Firenze è ideale per trascorrere momenti di relax nella piscina e nella zona solarium. Colori vitaminici, dai toni accesi del giallo e dell’arancione a quelli più freddi del verde e dell’azzurro, sono protagonisti del progetto e trasmettono un senso di accoglienza ed energia. La matericità della fibra fonoassorbente a soffitto diventa una texture avvolgente negli spazi di passaggio. Le geometrie e i segni cromatici delle pareti e del pavimento delineano interni giocosi e aperti, definendo un luogo giovanile e conviviale.
Completano l’ambientazione interna le opere dell’artista argentina Valentina Chiappero: il suo progetto è intitolato “SACADO” – in spagnolo “estratto dal contesto”.