Arredativo Design Magazine

ARCO K la limited edition 2022

In occasione dei sessant’anni di Arco, Flos festeggia la lampada capolavoro di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, con una speciale edizione limitata dell’icona che vide la luce nel 1962, lo stesso anno di nascita dell’azienda. 

Arco K, è questo il nome dell’edizione limitata che sarà disponibile in soli 2022 pezzi numerati, e dovrà essere opzionata online attraverso un pre-booking.

La complessità e la sofisticatezza dell’opera, infatti, richiedono lunghi tempi di lavorazione che si traducono in un’accuratezza unica di ogni singolo prodotto. Data la preziosità dell’acquisto, Flos ha messo a punto un particolare sistema di tracciabilità NFC crittografato, che garantisce ai collezionisti l’originalità ed unicità di ogni pezzo numerato.

Frutto di una delle intuizioni più felici della storia del design, Arco è considerata universalmente un’ambasciatrice del made in Italy nel mondo. L’anniversario diventa così l’occasione per rivisitare la lampada ed esaltare il gesto progettuale dei fratelli Castiglioni: l’arco, vera essenza del progetto, come sottolineato anche dal nome.

Arco K arriva dopo vent’anni dall’altra edizione limitata dell’icona, che nel 2002 celebrava i quarant’anni di vita della creazione e di Flos.

Il cuore di Arco è nell’arco

Una lampada da terra che illumina come un lampadario un tavolo da pranzo, Arco è un crossover tra tipologie tradizionali. E un oggetto simbolo di libertà espressiva negli interior, in linea con la rivoluzione sociale e culturale che stava avvenendo negli anni in cui è stata progettata.

Come spesso accade nel lavoro dei Castiglioni, l’ispirazione per il progetto è venuta per caso.

“Osservando dei lampioni stradali, Achille e Pier Giacomo hanno iniziato a considerare come la forma dell’arco permettesse di trasportare la luce dall’alto sugli oggetti. E quindi a immaginare una lampada in grado di assolvere questo compito svincolandosi dal punto luce fisso a soffitto”, spiegano i design curator di Flos, Calvi e Brambilla. “Inventare questo gesto nello spazio che cade sulle cose con gentilezza e prende origine da un blocco liberamente trasportabile nella stanza: è stata questa la grande rivoluzione apportata da Arco alla storia del design”.

Tecnologia e alta manifattura, così rivive un capolavoro

Partendo dal principio (filologico) che festeggiare Arco vuol dire celebrarne il principio di design, per la limited edition è stato deciso di mettere a nudo la base, trasportando idealmente lo sguardo dall’arco alla sua origine e alla struttura che lo sostiene.

Alla decisione di lavorare sul marmo si è giunti anche considerando un’altra questione. Con il passare degli anni, infatti, il marmo della base della lampada è stato associato a un’idea di preziosità e lusso lontanissima dal sentire originario dei designer: i Castiglioni, infatti, avevano selezionato questo materiale per la base di Arco per le sue qualità di pesantezza e robustezza nel sostenere il peso dell’arco. All’epoca era il materiale più facile da trovare e più logico da usare.

Per Arco K è invece stato scelto un materiale che 60 anni fa non si sarebbe mai potuto utilizzare e la cui lavorazione ha richiesto lo sviluppo di un procedimento ad hoc: un cristallo senza piombo, che, grazie alla sua trasparenza, svela la meccanica della lampada e ne spiega il funzionamento e il principio.

Perché il cristallo ha sostituito il marmo

Il cuore dell’idea di Arco K è l’utilizzo di un materiale riciclabile, pesante, raffinato e tecnico allo stesso tempo: un cristallo senza piombo, comunemente usato per prismi ottici in laboratorio, generatori laser e piccoli gadget che richiedono incisione laser 3D interne.

La sfida era, ovviamente, passare dalla scala micro a quella macro e mantenere la stessa alta precisione nel risultato. Per affrontarla sono stati realizzati macchinari appositi che hanno permesso di ottenere un pezzo perfetto in ogni sua parte. Un blocco trasparente e bellissimo che eleva il già alto valore percepito e iconico della lampada Arco.

L’elevata precisione della forma ottenuta, che richiede un lungo e complesso processo di lavorazione, è anche un disincentivo al plagio.

Solo una molla a spirale è stata aggiunta attorno al perno di fissaggio per garantire che il vetro interno sia protetto da graffi accidentali. Infine, la parte inferiore del blocco poggia su un materassino nero, invisibile a occhio nudo grazie al gioco di riflessi creato nel blocco di cristallo.

Dalla scopa al mattarello

Il disegno originale di Arco prevede un foro passante in cui si può infilare un manico di scopa per spostare il blocco di marmo e la lampada da una stanza o da un punto a un altro. Un gesto frutto di una straordinaria miscela di praticità e di ironia tipica dei progetti dei Castiglioni.

Nella speciale scatola di legno con cui Arco K viene spedita è invece fornito un apposito supporto di legno più corto e più pratico del manico di scopa, che ricorda un mattarello, con la parte centrale ricoperta da uno strato antigraffio per evitare il rischio di danneggiare il cristallo negli spostamenti.

Per il resto, il progetto di Arco K è inalterato rispetto alla versione originale: lo stelo è un profilo metallico con sezione a U, regolabile in tre posizioni. La fonte luminosa è una lampadina con la calotta semi argentata, benché a LED. La calotta è composta da una parte piena e da una forata, pensata dai Castiglioni per far fuoriuscire il calore sviluppato dalla fonte luminosa e creare un caratteristico decoro a soffitto.