DEFERRARI+MODESTI firma l’ampliamento della libreria BRAC

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Nuovo progetto per lo studio DEFERRARI+MODESTI guidato dagli architetti Javier Deferrari e Lavinia Modesti  che dopo aver progettato dato identità agli interni della libreria BRAC nel 2009 e  averne concepito il restyling nel 2016 ne firma ora il progetto di ampliamento. Un progetto che consolida l’atmosfera e l’immagine della libreria tramite un allestimento aperto a una pluralità di possibili utilizzi.

La Brac apre a Firenze in via dei Vagellai nel maggio 2009, proponendosi quale luogo d’incontro e pensiero, dedicato al consumo dell’arte e del cibo. I suoi due proprietari, Melisa e Sacha che lanciano la formula “libreria con cucina”, fin da subito accolta con grande entusiasmo in città. Già in questa prima configurazione, lo spazio della Brac era stato definito da un originale intervento dello studio che aveva saputo creare un ambiente articolato e diversificato seppur nella sua dimensione ridotta. Il successo della libreria ha dunque portato lo studio DEFERRARI+MODESTI nel 2016 a progettare il restyling dei locali, conferendo identità e diversificazione agli interni, caratterizzati da idee ingegnose e tuttavia estremamente semplici, capaci di creare un’atmosfera accogliente e confortevole all’interno di uno spazio contenuto.

Qualche anno dopo, nel 2021, gli architetti si sono impegnati nel progetto per l’ampliamento della libreria, che muove dalla necessità di estendere la superficie per l’esposizione e la vendita dei libri, oltre al desiderio di definire uno spazio fluido e versatile nel quale ospitare tutte le attività legate alle presentazioni di libri, letture, testi, piccoli eventi e workshop. 

Quest’ultimo recente intervento riutilizza e rinnova gli spazi del locale adiacente la libreria esistente, definito da volumetrie ampie, dalla presenza di arcate e coperture a botte e da rivestimenti della tradizione toscana, come le volte in mattone e il pavimento in cotto.

Si tratta di uno spazio interno appartenente al tessuto storico della città di Firenze, organizzato in tre grandi ambienti principali. Ognuno di questi possiede dimensioni, forme e altezze diverse, che diventano riferimenti e elementi di relazione per il nuovo sistema di arredi e scenografie. Il progetto parte proprio dai vincoli dello spazio, per poi trasformarli in punti di forza, agendo per allestimenti specifici e utilizzando una varietà di dispositivi e configurazioni. La sequenza dei tre ambienti principali viene così riorganizzata e ripensata come parte di un unico grande interno, scandito da sale ognuna caratterizzata da una specifica atmosfera. 

Il progetto 

Si accede alla nuova sala d ’ingresso direttamente dalla vetrina su strada che affaccia su via dei Vagellai e dal passaggio che internamente collega al nucleo originario del locale, i cui colori e arredi vengono ripresi per esplicitare un filo conduttore con il primo intervento. Il visitatore viene così accolto dall’esposizione dei libri, organizzati su una serie di tavoli a differente altezza e librerie a parete.

La seconda sala che si incontra percorrendo i nuovi ambienti della libreria è la sala centrale, organizzata attorno a un ampio bancone bar, che si configura come un unico volume in legno laccato verde, con top in marmo verde. Alla pareti si trovano diversi sistemi di librerie e salottini. Nella sala centrale si alternano presentazioni e letture pubbliche di testi.

La terza sala è dedicata al lavoro in condivisione e alle letture per bambini e ragazzi.

L’intera terza sala, a sua volta articolata in spazi flessibili e diversificati, gioca quindi su una vivace combinazione di colori primari, data dal giallo del tappeto, dal blu del “community table” e dall’ambiente per i più piccoli, e dal fondo rosso della libreria in legno.

Lo spazio blu, che definisce una porzione speciale della terza sala, è raccolto e avvolgente.

È uno spazio di sosta, dove potersi sedere, giocare, sfogliare un libro e immaginare mondi altri. Il colore blu rompe con la sequenza degli spazi antecedenti e conferisce a questo ambiente una dimensione più raccolta, ferma nel tempo.

Sempre nella terza sala, a fianco dello spazio blu, una combinazione di tavoli offre la possibilità di un unico “community table”, dedicato allo studio, alla lettura e al lavoro condiviso. Il sistema è componibile, pensato per dividersi e aggregarsi in varie forme, a seconda dei suoi utilizzi. È in questa parte di spazio che possono essere ospitati laboratori per bambini, presentazioni per un pubblico più ampio, letture a voce alta, momenti di confronto.

Gli arredi

Ogni sala è occupata da una pluralità di elementi d’arredo, realizzati su disegno dello studio, con diverse finiture, volumetrie e geometrie. Il progetto sfrutta infatti la capacità dell’arredo di rendersi dispositivo spaziale, strumento per orientare le azioni del pubblico e i ritmi delle attività coinvolte. L’intervento si fonda infatti sul desiderio di ricomporre lo spazio interno, per poi scomporlo in una varietà di funzioni e relazioni. L’arredo svolge dunque diversi compiti: piano di lavoro, espositore per i libri, seduta, contenitore, scenografia, filtro.

La palette di colori, già presente nel primo progetto di Brac, è ripresa e implementata con tagli di colore acceso. Con il nuovo intervento vengono aggiunti nuovi materiali; dal legno multistrato naturale alle lamiere verniciate, dai pannelli verniciati con lanolina ai pannelli OSB verniciati. Il progetto utilizza il legno anche come rivestimento delle volumetrie che nascondono spazi di servizio. Questi divengono elementi atti a sottolineare le proporzioni e le altezze delle sale, come nel caso del volume in legno chiaro dietro al bancone bar, che guadagna l’altezza maggiore dello spazio.

La sequenza delle sale viene delineata e scandita da tappeti, che nelle loro forme cercano sia di connettere i vari spazi sia di evidenziare le distinzioni tra le aree. I tappeti presentano tutti la stessa trama, ma con diverse tonalità, sono realizzati in PVC, facilmente lavabili, pur dotati di una trama che restituisce una sensazione accogliente. Nelle sale sono distribuiti vari salottini, con sedute di differenti tipologie, per leggere un libro, conversare o semplicemente trascorrere il tempo.

L’illuminazione 

Il nuovo intervento si è inoltre dovuto confrontare con la scarsa presenza di luce naturale, che penetra nello spazio tramite l’unico affaccio su strada e le due aperture sulla corte interna. I nuovi locali vengono così illuminati tramite apparecchi tecnici poco invasivi e un’illuminazione decorativa, calda e puntuale, inserita nelle varie aree di lettura e di sosta.

Le due lampade a sospensione sono oggetti iconici, che caratterizzano la zona del bancone e la sala per lo studio in condivisione. L’intero sistema di illuminazione conferisce alle sale un’atmosfera raccolta e informale, ma con un’immagine contemporanea.

Il progetto pone al suo centro lo spettatore e il suo coinvolgimento, tramite la dimensione calda e aperta dei nuovi interni, dove il tempo sembra dilatarsi e la lettura, la buona cucina e le arti contemporanee trovano spazio, oltre a divenire occasioni di espressione e condivisione per il pubblico.

Photo credits @Anna Positano, Gaia Cambiaggi | Studio Campo