Prendete e Mangiate: Arredativo incontra Sara Bologna curatrice della mostra

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Prendete e Mangiate è la mostra collettiva curata da Sara Bologna e presentata in occasione della Design Week 2023. Si tratta di uno dei progetti principali prodotti da 5VIE e sviluppati in collaborazione con creativi internazionali. Il progetto accoglie e analizza il tema di questa nuova edizione del 5VIE Design Week ovvero Design For Good.

Ospitata negli spazi del SIAM in Via Santa Marta, 18, Prendete e Mangiate è una mostra-evento dedicata alla tavola: luogo di scambio e di condivisione, luogo di costruzione dei sensi e delle identità, luogo di negoziazione tra noi e gli altri. Attorno ad una lunga tavola allestita con oggetti d’arte e design, i visitatori sono invitati a scambiare cibo e parole, nutrimento per il corpo e per la mente. In mostra i lavori vari di artisti, artigiani e designer internazionali. Abbiamo incontrato la curatrice della mostra Sara Bologna, designer e design curator, per capire come è nato questo progetto.

Sara Bologna – photo credit@ Guido-Artioli
  1. “Design for Good” è il tema di questa decima edizione di 5VIEDesign Week, cosa ti ha colpito?

Mi piace moltissimo il gioco di parole. In inglese “for good” vuol dire per davvero, per sempre, ma qui si intende un Good con la G maiuscola, un bene più grande. Essendo designer di formazione, mi interrogo costantemente su quale sia la direzione che gli oggetti imprimono al nostro presente – che futuro raccontano, che senso tracciano? Questo carattere “direzionale” del design è fondamentale, e pensare in termini di bene condiviso, con una visione quindi ampia e che abbraccia lo spettro dell’umano e dell’etica, è davvero essenziale.

Può sembrare, a un primo approccio, che le espressioni più artistiche del design, quelle legate all’alto artigianato e al design da collezione, siano distanti dal proporre soluzioni pratiche e fattuali. Il punto è un altro: è il potenziale espressivo che esprimono e che ci riconnette a questa dimensione fondamentale, rivoluzionaria in un certo senso, di creatività come atto comunicativo necessario, antidoto alla razionalità sterile, passione per l’imprevisto, gioco che salva.

La mostra Prendete e Mangiate raccoglie i lavori di 30 artisti e designer da tutto il mondo, che esprimono le loro “variazioni sul tema” del tableware, con progetti che vanno dal funzionale allo scultoreo. La dimensione in cui ci portano è di per sé emblema per eccellenza dello scambio e della condivisione: la tavola.

  1. Quanto la tavola e il cibo possono essere un mezzo per tornare a far avvicinare persone e culture?

Quando siamo a tavola accade qualcosa che ci permette di rapportarci e dialogare in maniera più rilassata, più aperta, più orizzontale. Siamo tutti uguali a tavola. Mangiare è una funzione organica fondamentale, ci accomuna tutti su un piano che precede i ruoli, i generi, le nazionalità. Allo stesso tempo, quanto è complessa, quanto è ricca di significati!

È affascinante questo dare e ricevere che si mette in scena attorno alla tavola, teatro della condivisione del cibo – quindi, della vita. Lo sapevano i latini quando chiamavano i loro banchetti Convivio, ovvero: cum-vivere, vivere insieme. È un paradigma che conosciamo già, è sedimentato nella nostra memoria collettiva, ma l’abbiamo forse un po’ dimenticato?

Nella mostra ci sono molti oggetti che raccontano queste dimensioni immateriali legate alla relazione, come per esempio nel caso di Haley Bates, che utilizza i cucchiai come metafora dei rapporti umani; o i piatti scomposti di Hana Karim, che riassembla i cocci rotti di altre lavorazioni, accostandoli in composizioni nuove e imprevedibili; Casa Remedios presenterà in anteprima una collezione di utensili surreali in rafia, a simboleggiare la via intangibile ed aerea del nutrimento per lo spirito. Altri progetti sono invece legati alla valorizzazione dell’artigianato come espressione un saper fare antico e prezioso, come nel caso del brand veneziano Aina Kari, o di Eleit che racconta delle gestualità e ritualità della tradizione italiana… Ogni oggetto di questa mostra ha in sé una storia speciale, che viene, letteralmente, messa sul tavolo.

Pifferaia magica – Ilaria Bianchi
  1. Quale messaggio vuole lanciare l’opera installativa: Prendete e Mangiate ?

L’installazione vuole essere, a partire dal titolo, una provocazione: Prendete e Mangiate. Il sottotesto, per rimanere nel riferimento evangelico, è: di solo pane vive l’uomo? Viviamo un’epoca materialista, che ci ha assuefatti all’idea che tutto si possa ridurre a una scienza misurabile o a un processo fisiologico. Invece la relazione è tutt’altro, la creatività è tutt’altro – fanno parte di una dimensione non tangibile e non razionale dell’esistenza, ma non per questo meno reale. Non abbiamo bisogno solo di nutrire il corpo, ma anche di nutrire la mente e lo spirito. Per questo affianco agli oggetti degli artisti e dei designer ci saranno anche pani e poesie, da prendere e “mangiare”, e da condividere con chi ci sta accanto. Ci saranno anche delle performance di panificazione, condotte da Francesco Capece, che dialogherà con degli ospiti attorno al mondo del pane, e una performance collettiva aperta alla partecipazione del pubblico, sabato 22 aprile, in cui chi vorrà potrà portare una poesia da condividere. L’augurio che vuole lanciare questa mostra è che la bellezza ci faccia venire sempre più “fame” di cose vere, profonde, reali.

Speziale di LEFTOVERDESIGN per Eleit – photo credt@Maurizio Visconti

Oltre alla mostra attorno alla lunga tavola si alterneranno, nel corso della settimana, della design Week interventi performativi e talk che metteranno in relazione il design con le arti sceniche, la poesia, la cucina, in un simposio condiviso e in progress. Giovedì 20 aprile alle ore 16.30, al SIAM in Via Santa Marta 18, è in programma il workshop “Per/formare- workshop di panechiacchierato”, con Francesco Capace, pizzaiolo e co-founder di Confine Milano, e Manuela Gandini, curatrice indipendente e critica d’arte. Sempre al SIAM, venerdì 21 aprile alle ore 16.30 il workshop “Per/formare- workshop di pane chiacchierato”, con Francesco Capace, pizzaiolo e co-founder di Confine Milano, e Giada Bellegotti, editor La Cucina Italiana. Sabato 22 aprile alle ore 16.30, la performance collettiva Con/Vivio: happening di parole e letture libere intorno alla tavola.

Miranda Keyes