A dieci anni dalla scomparsa, Milano dedica a Gabriele Basilico (1944-2013) un’ampia mostra che si articola in due sedi espositive – Palazzo Reale e Triennale Milano – e rappresenta il primo grande omaggio che la città in cui Basilico è nato e ha vissuto rivolge al fotografo e a quel suo
sguardo cosmopolita, capace appunto di ascoltare il cuore di tutte le città. L’esposizione propone
complessivamente circa 500 opere, partendo dall’attraversamento di Milano, in Triennale, per
guardare e arrivare al Mondo, a Palazzo Reale.
La mostra Gabriele Basilico. Le mie città, che apre al pubblico il 13 ottobre 2023, è promossa
e prodotta da Comune di Milano-Cultura,Palazzo Reale e Triennale Milano, insieme a Electa e
realizzata con la collaborazione scientifica dell’Archivio Gabriele Basilico. A Palazzo Reale la mostra
è curata da Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia e presenta una selezione dei lavori sulle grandi
committenze internazionali di Basilico; in Triennale, dove la curatela è affidata a Giovanna Calvenzi e
Matteo Balduzzi, viene esposta un’ampia selezione di immagini di Milano e delle sue periferie.
La mostra in Triennale Milano
“Negli anni Milano è diventata per me come un porto di mare, un luogo privato dal quale partire per altri mari, per altre città, per poi ritornare e quindi ripartire”: così Gabriele Basilico racconta il rapporto con la sua città, che attraverso 13 serie fotografiche e centinaia di opere, di cui 180 fotografie a parete e un’ampia selezione di immagini d’archivio in teca, viene approfondito in Triennale Milano, istituzione cui il fotografo è sempre stato molto legato.
L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea, presenta per la prima volta in modo organico e completo il lavoro di documentazione che Basilico ha realizzato sulla propria città nel corso di quasi 40 anni, raccontando l’architettura, il tessuto edilizio, i monumenti, lo sviluppo urbano e le trasformazioni di Milano e della sua area metropolitana. Più di ogni altra città, Milano ha offerto a Basilico la possibilità di sperimentare, di intraprendere ricerche con ampiezza di temi, tempo a disposizione, capacità di movimento.
Le 13 serie esposte, che occupano lo spazio della Galleria di Triennale in un allestimento ideato e realizzato da Francesco Librizzi Studio, ripercorrono la carriera di Basilico dagli esordi, inevitabilmente immersi nel clima del reportage sociale, fino agli ultimi e più spettacolari lavori, in una traiettoria che descrive per frammenti la trasformazione di Milano.
Un percorso che include il racconto delle periferie milanesi degli anni Settanta, la celebre inchiesta dedicata alle fabbriche (“Milano Ritratti di Fabbriche”, 1978-1980), l’indagine sulle architetture del modernismo milanese (1985), il progetto sulla città di notte realizzato per l’AEM (1989), i lavori per la costruzione del quartiere Porta Nuova (dal 2004 al 2012), il restauro del tetto del Duomo (2012). Vengono inoltre esposti tre nuclei di opere conservate presso il Museo di Fotografia Contemporanea, che ha contribuito alla curatela scientifica della mostra in Triennale, e che provengono dai progetti “Archivio dello spazio” (Sesto San Giovanni, 1992-1993), “Milano senza confini” (1998) e “Paesaggio prossimo” (2006-2007). Saranno inoltre presenti in mostra due video con materiali d’archivio e contenuti inediti.
La mostra a Palazzo Reale
Circa 200 le opere a Palazzo Reale, una ricca selezione dall’Archivio Basilico tra i più
importanti lavori dell’artista nel corso della carriera, realizzati in occasione di eventi internazionali
nei quali è stato spesso l’unico autore italiano presente. Lo spazio del Lucernario sarà occupato da
“Sezioni del paesaggio italiano”, un’indagine seminale sulla trasformazione del paesaggio nazionale
realizzata per la VI Biennale di architettura di Venezia del 1996, in collaborazione con Stefano Boeri
(96 stampe 30×40 cm). Lo studio si sviluppa lungo sei sezioni del territorio, da nord a sud dell’Italia,
idealmente corrispondenti a circa 50 km ognuna, che uniscono un’area urbana consolidata a una
zona suburbana densamente popolata. Una sorta di anticamera alle città del mondo che rappresenta
un passaggio fondamentale nell’opera di Basilico, esercizio documentaristico che permette al
fotografo milanese di sperimentare un linguaggio che troviamo poi compiuto nelle fotografie delle
metropoli del mondo.
Nella Sala delle Cariatidi saranno invece esposte 100 fotografie di oltre 40 città realizzate in occasione di prestigiosi incarichi internazionali, fra cui Shanghai, Rio de Janeiro, San Francisco, Mosca, Londra, Parigi, Istanbul, Tel Aviv, Boston, Liverpool, Roma, Berlino, Lisbona, Valencia, Gerusalemme, Beirut, Amman, Montecarlo, Hong Kong e altre ancora. Città e metropoli del mondo che compongono una foresta di visioni che lo spettatore scopre come fosse perduto dentro un film, dove ogni fotogramma è simile eppure diverso.
Ordinare gli spazi di luoghi affollati non solo dalle architetture urbane ma anche da tutti quei segni che specificano la natura e l’appartenenza di un luogo a un determinato contesto sociale e culturale, scegliendo una prospettiva frontale oppure verticale, privilegiando la veduta panoramica o sezionando un pezzo di città come fosse uno studio anatomico: la pratica fotografica di Basilico è sempre la somma di un’esperienza, di un insieme di informazioni che il fotografo ha raccolto e trasformato in immagini.
L’allestimento, progettato da Umberto Zanetti, ZDA Zanetti Design Architettura, con la sponsorizzazione tecnica di UniFor per gli allestimenti e di Viabizzuno per l’impianto illuminotecnico, è pensato come un tracciato urbano, un labirinto di vie e piazze dove lo spettatore incontrerà le fotografie di Basilico allestite su pannelli come fossero i muri delle strade delle città.