IMMANENTE. L’arte di Faenza riplasmata dall’acqua

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 All’interno delle manifestazioni legate al Capodanno, il Comune di Bologna ha voluto segnare una attenzione particolare al tema dell’alluvione che nei mesi scorsi ha colpito il nostro territorio.

Spiegano il sindaco Matteo Lepore e la delegata alla Cultura Elena Di Gioia“Abbiamo voluto comporre, anche all’interno del palinsesto di iniziative culturali di fine anno, un gesto di responsabilità di come, anche attraverso la cultura, si possa fare sia memoria sia condivisione e comunità. Alla perdita insostituibile e dolorosa di persone con le loro vite e affetti, l’alluvione ha travolto anche luoghi privati, pubblici, di vita, lavoro e anche cultura. Ecco che l’invito che abbiamo rivolto alla città di Faenza, attraverso i suoi importanti musei e luoghi culturali, compone un tragitto di opere ferite che contengono la traccia istantanea di ciò che è successo e contemporaneamente contengono una spinta alla rinascita”.


Nella notte del 16 maggio 2023, lo straripamento del fiume Lamone ha travolto e coperto di fango buona parte della città di Faenza, travolgendo l’esistenza di luoghi, cose e persone. Molte istituzioni culturali ne sono state gravemente toccate, tra le quali la Biblioteca Comunale Manfrediana, musei privati, le scuole comunali di musica e di disegno.
L’installazione IMMANENTE. L’arte di Faenza riplasmata dall’acqua -promossa da Comune di BolognaSettore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte AnticaComune di FaenzaSettore Cultura, Turismo, Sport e Politiche Internazionali dell’Unione Romagna Faentina in collaborazione con Scuola Comunale di Musica “Giuseppe Sarti” di Faenza e Scuola di Disegno, Arti e Mestieri “Tommaso Minardi” di Faenza e curata da Matteo Zauli (direttore del Museo Zauli) e Eva Degl’Innocenti (direttrice del Settore Musei Civici Bologna) – vuole essere un’istantanea, un fermo immagine oggettuale di un evento che, a oltre sei mesi di distanza, stenta a lasciarsi considerare memoria, condizionando ancora profondamente il presente di quel territorio.
Gli oggetti esposti testimoniano la creazione e la rinascita dopo l’alluvione: dalla distruzione alla rinascita, attraverso la forza della cultura, dell’arte e della creatività. Una memoria che non è testimonianza soltanto di una calamità, di un evento drammatico, ma anche di una straordinaria energia positiva, quella della solidarietà che da allora ha invaso beneficamente i territori colpiti, e che delinea un segno di speranza e di rinascita sull’orizzonte futuro.

Un pianoforte, una cassa per il trasporto di opere d’arte, due sculture in ceramica, sei fotografie, dodici vasi in terracotta e alcune decine di cataloghi d’arte – ogni pezzo scelto per se stesso ma anche per la provenienza che evoca e i simboli che racchiude – sono le presenze fortemente evocative che abitano la Sala Urbana delle Collezioni Comunali d’Artedal 15 dicembre 2023 al 4 febbraio, rappresentando le ferite del patrimonio artistico e culturale devastato in una visione di resilienza e capacità di ricostruzione.

“L’emergenza alluvionale – commenta il sindaco di Faenza, Massimo Isola – se da un lato ha segnato profondamente i nostri territori, allo stesso tempo ha aperto per Faenza tanti ponti e collaborazioni con molti soggetti pubblici e privati del terzo settore. Ciascun soggetto ha trovato in Faenza alcuni elementi distintivi originali ma anche di comunanza rispetto alla propria identità. Con Bologna abbiamo aperto un confronto e in brevissimo tempo ci si è resi conto che sul tema della città d’arte poteva esserci uno spazio di collaborazione importante. Faenza e Bologna hanno entrambe una vivacissima rete museale, un numero importantissimo di artisti e designer. In questa direzione abbiamo pensato di proporre questo progetto che valorizza le nostre reciproche identità che leggono l’evento alluvionale da un’altra prospettiva, con uno sguardo artistico e creativo. La mostra deve essere vista non come un evento conclusivo di un percorso ma come l’inizio di un confronto e di apertura di una fase nella quale due città sulla via Emilia, con diverse dimensioni ma con una profonda comune matrice creativa, possano collaborare. Siamo molto grati e onorati di aver potuto collaborare con il Comune di Bologna alla sua realizzazione”.