BUILDING presenta dal 23 giugno al 17 ottobre 2023, la mostra personale di Shlomo Harush NOW IS THEN AND THEN IS NOW, dedicata all’artista israeliano-americano che, utilizzando scultura, pittura, fotografia e installazione, dà vita a un’arte multidisciplinare. Attraverso una selezione di circa trentacinque opere realizzate tra il 2002 e il 2023, la mostra ripercorre le tappe fondamentali dell’indagine di Shlomo Harush presentando i suoi principali interessi di ricerca e l’utilizzo di vari materiali quali gesso, carta e metalli.
È la registrazione e l’analisi dello scorrere del tempo ciò che anima le opere in mostra. Attraverso l’utilizzo di materiali che esprimono visivamente il cambiamento e il possibile decadimento, Harush racconta la condizione umana, ritratta nel suo stato di perpetua metamorfosi. L’artista raggiunge questo scopo creando un legame metaforico tra l’esperienza umana e le opere esposte in mostra, descrivendo attraverso le loro superfici ruvide e consumate le possibili variazioni e trasformazioni che avvengono nella personale storia di ognuno. Harush riunisce simboli e archetipi contrastanti e ambivalenti, lasciando al pubblico la libertà di interpretarne il significato.
La mostra è attraversata da due principali fili conduttori, ovvero due simboli molto cari all’artista da sempre presenti nella sua ricerca. Il primo è il libro, considerato da Harush come soggetto scultoreo, adatto a diventare un oggetto in grado di diffondere bellezza, dove la parola è il mezzo principale per la sua diffusione. Questa non è solamente considerata come veicolo verbale ma anche come oggetto plastico, che può perdere il suo significato e configurarsi come un elemento visivo, sfumando a volte nell’arabesco. Se in alcuni libri d’artista lo studio della parola è preponderante, in altre essa è assente rispetto alle forme, che diventano protagoniste. La mostra, fra le altre opere, include anche una selezione di libri d’artista: questi pezzi unici sono delle raccolte di linguaggi artistici, dei “pensieri rilegati”, tra cui troviamo ad esempio The Last Supper (2019) e Chess (2004) ma anche Now is Then and Then is Now (2023), un’opera strettamente legata al concetto di tempo che riprende il titolo della mostra e ne catalizza il significato.
Il secondo simbolo che ricorre in mostra è la sedia, interpretata, anche in questo caso, come pura scultura: la sua funzionalità viene tralasciata a favore del suo potenziale scultoreo. Ne è un esempio Untitled – Sculpted Chair (2022) che, con la sua superficie metallica, illumina lo spazio circostante: la luce che riesce a generare contrasta con il materiale decadente delle opere circostanti.