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“Sediamoci qui” di Giulio Bensasson in mostra a Divario, Roma

Dal 13 gennaio al 4 marzo 2023, Divario, contenitore d’arte sui generis di Roma, presenta “Sediamoci qui”, mostra personale immersiva di Giulio Bensasson (Roma, 1990), artista italiano la cui pratica artistica si sviluppa principalmente attraverso il linguaggio scultoreo e l’installazione, con particolare attenzione alle tecnologie multimediali e alla sperimentazione di nuovi materiali.

Tema prediletto della ricerca di Giulio Bensasson è il tempo che in molte delle sue opere ricopre anche il ruolo di protagonista, alluso come momento culminante di un atto o come processo latente e inesorabile. Al suo fianco, un’ossessione per il degrado, per le forme di decadenza.

La mostra si compone di sei riproduzioni fotografiche su carta e tre lightbox dall’archivio “Non so dove, non so quando” e di un’installazione “Come funghi”, che dialoga con lo spazio della galleria composta da più di 100 sculture in gomma siliconica rosa che si ispirano alle forme dei funghi lignicoli, imitandone persino il proliferare, ma realizzati con la consistenza, il colore e il materiale stesso dei sex toys.

Diapositive ammuffite, vecchie pellicole che l’artista ha raccolto grazie a una serie di ritrovamenti fortuiti all’interno di cantine umide, magazzini abbandonati e bancarelle dell’usato, sono state ingrandite e stampate su carta o su lightbox. Piccole immagini fotografiche, che prima raffiguravano e custodivano un istante ben definito della realtà, sono ora quasi completamente disfatte dall’incessante lavoro di decomposizione delle muffe e dei funghi.

Giulio Bensasson trasforma i ricordi di qualcuno nella rappresentazione della memoria stessa che si sgretola, si trasmuta e assume forme ambigue, indecifrabili, andando a comporre mondi sconosciuti e piccoli universi di colore.

Il senso di sospensione e indeterminatezza del titolo della mostra “Sediamoci qui”, che si ispira alla scena finale del film La cosa (1982), di John Carpenter, suggerisce soprattutto le inquietudini che appartengono a Giulio Bensasson e alla sua generazione; inquietudini di fronte alle quali, talvolta, non è data possibilità di scelta tra l’attesa fiduciosa e la resa incondizionata.

Durante la mostra sarà disponibile per la consultazione una copia del catalogo con un approfondimento critico di Saverio Verini.