Arredativo Design Magazine

Alessandro Mario Cesario e  Studio Atelier P disegnano gli spazi comuni del Radisson Collection Hotel Santa Sofia a Milano

Al Radisson Collection Hotel Santa Sofia, a Milano, il viaggio non finisce, ma si trasforma in un’esplorazione continua, che espande lo sguardo e soddisfa il desiderio di un’eleganza e di un comfort non convenzionali. Alessandro Mario Cesario e Studio Atelier P progettano gli spazi comuni dell’hotel trasformandoli in luoghi prismatici che rivelano molteplici suggestioni e prospettive. Lo fanno ispirandosi all’atmosfera discreta e intima dell’hospitality anglosassone, vivacizzata da un mix di elementi eclettici che suggeriscono esperienze, memorie, passaggi da una parte all’altra del globo.

Alessandro Mario Cesario e Atelier P scelgono il verde come strada per collegare tutte queste emozioni, richiamare la storia dei vecchi tram e taxi milanesi degli anni Sessanta già dalla hall, dove il colore permea tutto l’ambiente, sottolinea la luminescenza dell’insegna al centro della reception.

Concreta, interior contractor specializzato nella realizzazione, produzione forniture di arredamento customizzato per strutture ricettive, ha realizzato su progetto dello studio gli arredi su misura di tutti gli spazi comuni, fornendo un servizio chiavi in mano.

Una guida cromatica che incontra l’effetto specchiante del gres di Florim effetto marmo su pavimento e colonne, e prosegue fino al Sofia Kitchen & Bar. Il Cocktail Bar è ricavato nell’ex cortile dell’edificio e ha il pregio di allinearsi perfettamente all’alto standard estetico e funzionale offerto dal progetto architettonico di Studio Marco Piva.

Il carattere austero dell’edificio, ex sede di Allianz, si smorza al suo interno nelle forme morbide di sedute e tavolini ispirati da Alessandro Mario Cesario e realizzati da Concreta su disegno di AP, nelle trame soffici dei tessuti jacquard e più in generale nella forte dimensione tattile che Atelier P, grazie all’occhio esperto dell’Interior Decorator Alessandro Mario Cesario, regala all’area ristoro e lounge.

Gli Architetti Luca Piccinno e Mattia Pareschi scolpiscono una dimensione privata in un ambito destinato a un pubblico eterogeneo, esigente, che non rinuncia a vedere nell’hotel di charme l’appendice della propria casa o del luogo di lavoro.

Dalla traccia creativa segnata da AMC emerge un senso dell’abitare che si alimenta grazie a una particolare illuminotecnica, come le abat jour anni trenta di Concreta disegno AP sul bancone del Bar e i grandi lampadari realizzati su disegno dello Studio; all’abbraccio curvo di divani, poltroncine e sgabelli in velluto – sempre su disegno – e alla carta da parati.

Uno stile massimalista che è un antidoto all’eccessivo formalismo e riesce a creare micro-universi davvero straordinari, ad esempio la sala privata, sempre a piano terra. La privacy è garantita da un separè in tessuto che ricorda le porte a soffietto di Gio Ponti realizzate da DOOOR e riprende i motivi floreali realizzati a INKIOSTRO BIANCO alle pareti, mentre lampadari in vetro con passamaneria di Rothschildbicker calano sul tavolo lungo e lineare di Taula Interior disegno AP.

Con la giusta dose di azzardo si arriva a plasmare anche la lobby, un ambito avvolgente diviso dall’area coworking da una libreria vintage ad altezza soffitto. Da questa parte, Radisson Hotels affaccia tra Corso Italia e Santa Sofia.

Con gli ascensori, incorniciati da una scaffalatura che accoglie numerosi volumi, fotografie e altri cimeli, frutto della ricerca esperta di di AMC, si arriva all’ISSEI Rooftop, ristorante e Cocktail bar che sposa sapori giapponesi e sudamericani. La rotta multietnica detta le linee guida del concept, che cerca elementi di continuità con alcuni dettagli architettonici oltre che con la tavola.

La carta da parati a righe vuole congiungersi alla trama del soffitto, a righe anche quella, e detta la palette cromatica: qui dominano i toni caldi della terra cruda, i colori esotici che si accendono nei contrasti con il nero e l’arancio. Il mood strizza l’occhio agli anni Venti, riporta in voga un bancone in mogano, lampadari e piantane con cappello.

I tavolini di Concreta disegno AP sono art déco e dialogano con le madie in radica lucida della metà del secolo scorso. Spaziare nel tempo e nello spazio, questa è la cifra del binomio ALESSANDRO M. CESARIO e Atelier P, che riescono a fondere due parti e due culture agli antipodi: la precisione del Sol Levante e il calore del Sud America.

Ogni visione scaturita dalla visione di AMC e dalla matita dei designers milanesi viene realizzata da CONCRETA, interior contractor, punto di riferimento del settore alberghiero.

Ricerca, sviluppo, tecnologia e servizio personalizzato al cliente hanno consentito a CONCRETA di continuare a garantire qualità realizzativa, nel rispetto di tempi e budget per una totale soddisfazione della committenza, alla base della mission aziendale.

Il progetto di restyling prevede, infine, una sosta al quarto piano. Gli esterni saranno protagonisti con una piscina a cielo aperto, rialzata, accessibile per mezzo di una pedana in legno e attorno.

Photo credit @ Andrea Martiradonna