Tre giorni di visite guidate, live talk, seminari, tavole rotonde, presentazioni di libri, momenti di convivio e socialità, alla presenza di alcuni protagonisti del dibattito pubblico sulle criticità e le potenzialità della dimensione urbana contemporanea.
Si annuncia, così, il ricco programma della seconda edizione del Festival della Nuova Città, Dialoghi sull’architettura responsabile, solidale e sostenibile che dal 21 al 23 settembre tornerà a vedere Fiesole, sulle colline fiorentine, luogo d’elezione per una riflessione sui temi dell’abitare, del fare architettonico, della rigenerazione e della coesione sociale nelle città.
L’evento, promosso dalla Fondazione Giovanni Michelucci e dal Comune di Fiesole, in collaborazione con Ordine e Fondazione Architetti Firenze, Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, Rettorato della Chiesa di San Giovanni Battista all’Autostrada con il sostegno di Fondazione CR Firenze e Città Metropolitana di Firenze, e patrocinato da Regione Toscana e dai Comuni di Firenze, Pistoia e Olbia, rappresenta un appuntamento importante per chi, come la Fondazione, desidera mantenere alta l’attenzione sul legame tra architettura e trasformazione urbana, un processo da realizzarsi all’insegna della sostenibilità sotto ogni punto di vista: ambientale, sociale, economico e culturale.
Come hanno sintetizzato la Presidente della Fondazione Silvia Botti e il direttore Andrea Aleardi, è proprio su questi temi che rappresentano la mission dell’istituzione fondata da Giovanni Michelucci che è stato costruito un calendario articolato di incontri da realizzarsi tra Villa il Roseto – sede della Fondazione – e la Sala del Basolato del Comune di Fiesole.
Tra gli ospiti lo scrittore Gianni Biondillo, gli architetti Riccardo Blumer, Guendalina Salimei e Raul Pantaleo e Alvar Aaltissimo, uno dei più interessanti e innovativi osservatori del mondo dell’architettura che animerà la giornata conclusiva del Festival.
La fragilità degli scenari urbani contemporanei e il percorso necessario per arrivare a costruire città sostenibili, solidali, saranno oggetto di due distinte tavole rotonde che riprenderanno, insieme ai temi delle politiche dell’abitare e della coesione sociale, il focus avviato con successo nella prima edizione della rassegna. Tutti gli incontri saranno visibili anche in streaming.
L’edizione 2023 conferma, dunque, la visione portante di Giovanni Michelucci, con l’architettura come “organismo urbano”, espressione di relazioni individuali e collettive in cui tutti, comuni cittadini e professionisti, possono confrontarsi su luoghi e questioni del proprio tempo, diventare attori consapevoli di un modo particolare di intendere la “Nuova Città”. Ovvero, quella “architettura vivente” – così la descriveva MIchelucci – esito di un processo progettuale corale con al centro l’uomo e la comunità.
Per conoscerne la visione e la filosofia progettuale, la Fondazione aprirà le sue porte al pubblico nella giornata di giovedì 21, un Open Day all’interno del quale sono previste visite guidate alla Villa il Roseto, casa-studio dell’architetto toscano.
Venerdì 22, l’avvio dei lavori del Festival si terrà alla Chiesa di San Giovanni Battista, detta dell’Autostrada, (Campi Bisenzio, 1964). Nell’occasione Gianni Biondillo, conoscitore profondo del percorso umano e professionale di Michelucci, accompagnerà il pubblico alla scoperta dell’opera-simbolo del maestro.