L’Apoteca del Design di ecoLogicStudio a Torino: progetto d’interni per una domesticità biofilica

Pubblicato il Di in Approfondimenti

ecoLogicStudio, lo studio di architettura e ricerca che unisce biotecnologia e design, fondato a Londra nel 2005 da Claudia Pasquero e Marco Poletto, presenta ufficialmente l’Apoteca del Design, il loro nuovo progetto sperimentale a Torino.

 photo credit ©Pepe Fotografia


L’Apoteca del Design segna un passo in avanti nell’evoluzione dei complessi post-industriali ripensati in forma di hub creativi, proponendo e sperimentando una nuova visione di domesticità e quotidianità ecologiche. L’elemento principale dell’Apoteca è un air purifying algae garden (un giardino di micro-alghe che purifica l’aria), composto da 17 reattori fotosintetici, connesso a una living lab room (un laboratorio biotecnologico) e a un balcone con una medicinal plants library (un archivio botanico di piante medicinali). Inoltre gli ospiti saranno accolti in una drawing room che al tempo stesso funziona da spazio espositivo per prodotti e arredi biofilici stampati in 3D. Infine adiacente a essa, un’area più privata ospita una foresteria.

Dopo aver valutato numerosi spazi, Claudia e Marco hanno deciso di progettare la loro prima Apoteca del Design a Torino, città con un ricco patrimonio artistico e tecnologico, nota per il suo design radicale ed eclettico. All’avanguardia nella ricerca aerospaziale, automobilistica e nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e della robotica, Torino sta acquisendo sempre più importanza per la comunità scientifica internazionale. Le sfide ambientali, come il suo elevato livello di inquinamento atmosferico, la rendono inoltre un terreno ideale per sperimentare e testare soluzioni innovative di bioarchitettura.
Il progetto si trova negli ex Mulini Feyles, un complesso industriale del XIX secolo, che negli anni Settanta divenne uno dei centri principali del movimento dell’Arte Povera, ospitando lo studio di artisti come Marisa e Mario Merz.
“L’idea di aprire un nuovo avamposto a Torino nasce dal desiderio di esplorare la creatività come un Polycephalum — un’entità capace di sviluppare forme multiple di intelligenza. Il nostro lavoro si svolge in sinergia con un team dislocato tra lo studio e l’università a Londra, e il Synthetic Landscape Lab, che dirigo all’Università di Innsbruck. Questa piattaforma ci consente di sperimentare nuovi
modelli di design circolare e stili di vita sostenibili, che sono da sempre alla base della nostra ricerca progettuale” — afferma Claudia Pasquero, co-fondatrice di ecoLogicStudio.

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Al centro dello spazio, esteso su circa 250 metri quadrati, si trova un innovativo air purifying algae garden basato su un sistema di fotosintesi ad alta efficienza che sfrutta il metabolismo unico delle alghe. Non appena i 200 litri di colture vive di Spirulina, Chlorella e Cyanidium sono inoculate nei fotobioreattori, il sistema si attiva, assorbendo CO2, trasformando gli inquinanti in biomassa e proteine vegetali
e generando ossigeno.
Le colture assorbono 250 grammi di CO2 al giorno, l’equivalente di 4 grandi alberi, e convertono gli inquinanti atmosferici in 140 grammi di alghe secche e 84 grammi di proteine vegetali al giorno, sufficienti a nutrire 1,5 adulti. Gli abitanti beneficiano di 190 grammi di ossigeno fresco fin dal primo giorno di funzionamento.
La biomassa viene raccolta regolarmente da Claudia, Marco e il loro team e utilizzata come fertilizzante per la medicinal plants library come ingrediente proteico per ricette gourmet, come nutrienti per le mycelium capsules (capsule biodegradabili contenenti micelio vivo) e come materia prima per la stampa 3D di prodotti e arredi.

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I 17 fotobioreattori in vetro borosilicato, insieme ai sistemi di aerazione e raccolta, sono collocati all’interno di una struttura modulare in legno di abete. Composta da moduli di 50 cm, la struttura è assemblata con bulloni in acciaio inossidabile e giunti stampati in 3D, rendendola reversibile ed espandibile. Le componenti biodegradabili dell’air purifying algae garden sono prodotte interamente nell’area laboratorio, rispettando l’approccio circolare e sostenibile alla base del progetto.
Dopo aver completato l’air purifying algae garden, il team di ecoLogicStudio ha avviato la seconda fase di progettazione dell’Apoteca, che prevedeva la realizzazione della medicinal plants library e l’installazione delle mycelium capsules.
Il sistema strutturale in legno di abete è utilizzato anche nella zona sud-ovest, dove ingloba una cucina con isola. Nel lato opposto alla cucina alcune scaffalature ospitano le colture di micelio vivo e sono schermate da pannelli in policarbonato e legno di betulla scorrevoli su binario in acciaio inox a chiusura magnetica.

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Situato lungo un balcone a ballatoio che ricorda le case di ringhiera tipiche del nord Italia, un sistema di 10 fioriere ospita le piante medicinali e delle piante rampicanti.
Queste creano un secondo strato vegetativo ombreggiante in grado di ridurre il bisogno di aria condizionata in estate e migliorare l’interazione tra il balcone verde e il cortile interno dell’edificio.
Al centro della living lab room, ecoLogicStudio ha installato un tavolo modulare di 2×2 m diviso in 4 parti, che può essere configurato per attività di ricerca o incontri informali. Il tavolo incarna l’essenza dell’Apoteca del Design, uno spazio dedicato alla socialità e all’interazione che può trasformarsi in uno spazio di sperimentazione e ricerca.


Nella zona nord-est dell’Apoteca, la drawing room, illuminata da un sistema di illuminazione ramificato unico nel suo genere, ispirato nel suo design al comportamento del Physarum Polycephalum, un’altra creatura che abita l’apoteca.
La drawing room ospiterà inoltre opere di bioarte e design dell’archivio di ecoLogicStudio, incluse copie d’autore di pezzi acquisiti da musei come il Centre Pompidou di Parigi, lo ZKM di Karlsruhe e il Mudac – Museum of Contemporary Design and Applied Arts di Losanna. Opere come H.O.R.T.U.S. XL Astaxanthin.g,GAN-Physarum: La dérivée numérique, Bio.Serie, e AIReactor, saranno in mostra nel tempo.

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Questo spazio sarà inoltre dedicato a mostre ed eventi come nel caso della presentazione di Zolla, una seduta realizzata in cartone, sughero e micelio vivo. Infine dalla drawing room si accede ad un’area più privata che include uno spazio libreria per i bio-materiali e una foresteria per gli ospiti. Costituita da un sistema tridimensionale di stecchetti di legno di abete e schermata da una serie di pannelli scorrevoli, la foresteria ospita due letti tatami sopraelevati che sormontano una cabina armadio. Su tutta la lunghezza della finestra si estende una superficie in sughero che crea un’alcova di lettura affacciata su Via San Donato e una doppia scrivania.