A due passi da Piazza Vittorio, apre Ardecore, la nuova pizzeria pop-contemporanea firmata da STUDIOTAMAT, tassello mancante nell’offerta gastronomica dell’Esquilino, vivace quartiere multietnico della capitale, dove comunità eterogenee hanno dato vita a una babilonia culinaria unica.
Già dal nome, che strizza l’occhio tanto al dialetto romano quanto a quello campano, emerge la natura doppia di Ardecore, che coniuga eccellenze del territorio e rivisitazioni contemporanee, fare artigianale e design contemporaneo.
Un’unica vetrina su strada conduce all’ingresso, caratterizzato da un bancone rivestito in legno Alpi Sottsass rosso fuoco, stemperato da una parete indaco impreziosita da riquadri in carta da parati con una fantasia astratta ispirata alle forme naturali. Progettata dalla designer Daniela Pinotti e stampata su rivestimento vinilico e pannelli fonoassorbenti per migliorare il comfort acustico della sala, la carta da parati Layers Wallpaper è il leit motiv degli interni, pronti ad accogliere 70 coperti sia a pranzo che a cena.
Una parete attrezzata con una struttura porpora in ferro, verniciata alle polveri e realizzata da fabbri locali, scandisce lo spazio dedicato alle sedute in muratura e ospita la vendita di prodotti di nicchia che valorizzano il menù, provenienti da piccole realtà agricole dell’Irpinia.
Più avanti si apre un’ampia sala che affaccia su un cortile interno, sfruttabile nella stagione più calda, delimitata da arcate che racchiudono le sedute in muratura. Il fondo dell’arco centrale è stato rivestito con la stessa carta da parati dell’ingresso, una sorta di quinta astratta che proietta gli ospiti nelle viscere della terra.
Gli interni si diramano su una superficie di oltre 300 mq, dove a metà si incontra il “core” ardente, ovvero la zona operativa del forno, costruito sul posto in materiali refrattari. Rivestito in maioliche nere opache e circondato da pareti scure lucide, evoca il magma, la materia arsa, la cenere:
“Quando inizialmente abbiamo proposto al pizzaiolo Alessandro Zirpolo, a Roberta Boccella e Matteo Meloni, alla guida di Ardecore, di posizionare il forno nella sala centrale per renderlo il cuore pulsante del locale, e dichiarato l’intenzione di rivestirlo completamente di nero, sono rimasti sorpresi. I soffitti a volta e le arcate principali in muratura erano stati già ripristinati dalla proprietà precedente, noi abbiamo puntato sulla reinterpretazione degli spazi grazie alla forza plastica del colore. Avevamo in testa la cenere della legna, le fiamme rosse del fuoco e la bellezza incontaminata dell’Appennino Campano, tanto caro alla committenza, che abbiamo tradotto in architettura grazie a una palette dinamica di colori e alle carte da parati disegnate da Daniela Pinotti, ispirate alla dendrocronologia degli alberi.” — racconta Matteo Soddu, co-fondatore dello studio.
L’uso sapiente del colore definisce e separa gli ambienti, dalla cucina, il laboratorio e i servizi, a quelli più conviviali, dove la bellezza discreta dell’indaco e il verde muschio si intrecciano, calibrando il rosso acceso delle strutture in ferro e dei lampadari.
I tavoli, disegnati su misura, hanno un’anima carminia in ferro verniciato alle polveri e un top in laminato Abet rosso e bi-color rosso/verde, che si pongono a contrasto con le sedie nere by Table Place Chairs e le pareti indaco delle sale.
Il rivestimento porcellanato smaltato Pixel, prodotto da 41zero42 in formato 11,5×11,5 cm, con la sua finitura super matt verde, ricopre le sedute in muratura e alcuni banchi e ben si sposa con le linee astratte di Daniela Pinotti.
Il menù, di qualità e senza troppi fronzoli, è frutto della collaborazione con lo studio creativo Cultivar e combina piatti tipici della tradizione, come Pasta e Patate e la Genovese, a pizze napoletane contemporanee. Dall’impasto ben idratato e leggero, a lunga lievitazione, le pizze con il cornicione alto e alveolato, sono studiate per esaltare le materie prime, come il pomodoro San Marzano e il Fiordilatte di Agerola.
Audace e sorprendente, tradizionale e contemporaneo, Ardecore progettato da STUDIOTAMAT reinterpreta in chiave pop il prototipo della pizzeria, diventando l’espressione di una proposta fuori dagli schemi, informale e raffinata al tempo stesso.