La Fondazione Achille Castiglioni presenta, alla Milano Design Week 2024, la mostra: “Progetti per servire, i Castiglioni e la ristorazione” a cura di Chiara Alessi e Marco Marzini.
Questa mostra – attraverso il racconto degli allestimenti per la ristorazione progettati tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Settanta – vuole approfondire tutti gli aspetti rilevanti del lavoro dei fratelli Castiglioni.
Mette in scena – per la prima volta – alcune architetture che non esistono più, dando al pubblico la
possibilità di calarsi nell’atmosfera di quei luoghi e sperimentare le brillanti soluzioni spaziali immaginate dagli architetti milanesi per sette progetti che hanno pensato per la ristorazione.
“Per i Castiglioni il cibo era importante, non perché fossero degli amanti della tavola, dei grandi mangiatori, ma perché la tavola e i luoghi dove il cibo veniva mangiato li attiravano per le loro svariate caratteristiche. Amavano i ristoranti dove la ritualità del cibo veniva celebrata con tutte le caratteristiche di saperi antichi e amavano gli oggetti che permettevano queste celebrazioni.” afferma Carlo Castiglioni, Presidente della Fondazione Achille Castiglioni.
“Tuttavia, anche ciò che rappresentava il nuovo, il moderno li attraeva. Le birrerie, i self-service (all’americana come si diceva negli anni Sessanta) piacevano e moltissime volte Achille ci portava in questi luoghi per soddisfare la curiosità di assistere ad una ritualità gastronomica completamente differente da quella delle nostre tradizioni. Il miscelarsi di queste modalità – fra ritualità antiche e riti imposti dalla modernità – ha permesso ai Castiglioni di creare i loro ‘luoghi del cibo’ in alcuni casi superando le convenzioni vigenti, per creare ambienti capaci di coinvolgere gli avventori oltre lo stesso cibo, in modo che questi diventavano parte di uno spettacolo nel quale erano inconsapevolmente i protagonisti: la birreria Splugen rappresenta il progetto più riuscito” conclude Carlo Castiglioni.
“Attraverso il racconto degli allestimenti per la ristorazione progettati tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Settanta, la Mostra indaga come ogni dettaglio della cuisine à manger sia pensato come una macchina efficiente, o un marchingegno ingegnosissimo, per servire il cliente, servire lo spazio, servire chi serve. E trova un atterraggio in molti progetti disegnati su misura per risolvere le domande di un locale e poi entrati in produzione per le fabbriche del design italiano: lo spillatore per la birra Spinamatic prodotto da Poretti, la lampada Splugen, poi prodotta da Flos; due elementi della serie “I servi”, prodotti prima da Flos e poi da Zanotta; lo sgabello “Spluga” poi prodotto da Zanotta; e i bicchieri e l’apribottiglia poi prodotti da Alessi, tutti oggetti realizzati per la birreria tavola calda Splügen Bräu di corso Europa; mentre lo specchio, poi prodotto da Kartell, e la sedia Castiglietta, poi Zanotta,
erano stati disegnati, insieme a tavoli e carrelli, per il ristorante Da Lino Buriassi di via Lecco”. racconta Chiara Alessi co-curatrice della mostra.
“Per la prima volta la mostra mette in scena allestimenti pensati per durare ma che non esistono più, dando al pubblico la possibilità di calarsi nell’atmosfera, i gesti e le modalità di consumo di quegli anni e sperimentare le soluzioni spaziali immaginate dagli architetti milanesi, muovendosi tra l’effimero e l’ironico, tra l’osservazione e l’azione progettuale.”
La mostra è visitabile presso Fondazione Achille Castiglioni su prenotazione: info@achillecastiglioni.it – tel. 02 8053606