Fino al 30 novembre 2024, la Galleria San Fedele a Milano ospita la mostra di Marco Introini (Milano, 1968), autore di spicco della fotografia di architettura,dal titoloRestauri a Milano. Dalla basilica di Sant’Ambrogio alla Torre Velasca. 170 anni di storia della famiglia Gasparoli.
La rassegna, col patrocinio del Comune di Milano, del Collegio degli Ingegneri e degli Architetti di Milano, dell’Ordine degli Architetti Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Varese, è organizzata in occasione dei 170 anni di vita dalla fondazione del gruppo Gasparoli s.r.l., azienda leader nel restauro, conservazione e manutenzione dell’edilizia storica e monumentale che, dal 1854, è sinonimo di eccellenza nel campo della cura del patrimonio architettonico italiano.
Una vicenda ultracentenaria caratterizzata da un’attività di cantiere sui maggiori edifici antichi e moderni italiani, raccontata in mostra da 30 scatti di Marco Introini, che conducono il visitatore in un viaggio lungo diversi secoli di storia milanese, tra i più importanti e prestigiosi edifici di culto e pubblici, dimore private, monumenti del capoluogo lombardo, oggetto degli interventi di restauro di Gasparoli.
“La nostra esperienza nelle attività di cantiere è ricca di sorprese ma soprattutto di emozioni – racconta Paolo Gasparoli – Per esempio, entrando per un restauro in uno stretto cunicolo sotterraneo, abbiamo potuto vedere una vasca in pietra, sconosciuta ai più, che la tradizione milanese racconta essere il primo fonte battesimale di Milano, detta Fonte di San Barnaba. Profondamente emozionante è stato anche aver contribuito alla indagine e poi alla esumazione dei resti dei martiri delle Cinque Giornate di Milano, sotto la Cripta dell’omonimo monumento.”
Il percorso espositivo parte idealmente dalle basiliche di sant’Ambrogio e san Lorenzo Maggiore per raggiungere la cinquecentesca chiesa di san Fedele edificata su progetto di Pellegrino Tibaldi e due simboli della città, come il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele II.
Un itinerario che prosegue nell’Ottocento con Palazzo Bagatti Valsecchi, Palazzo Turati, Palazzo Tarsis, quindi nel Novecento con Palazzo Broggi e Palazzo Ex Unicredit in piazza Cordusio, o la Stazione Centrale.
Le immagini di Marco Introini non dimenticano altri luoghi importanti per la storia di Milano, come l’Arco della Pace o l’arco di Porta Ticinese, così come capolavori dell’architettura contemporanea come la Cà Brutta di Giovanni Muzio o la Torre Velasca di BBPR, ed altro ancora.
Fotografare i processi evolutivi urbani è una pratica che ha sempre accompagnato l’attività di Marco Introini e costituisce strumento originale per una riflessione sull’architettura e sulla città, con la sua cifra più caratteristica: la luce nitida che avvolge le strutture e porta alla celebrazione della cultura materiale.
La volontà di documentare il gesto conservativo e artistico del restauro diventa occasione per creare opere d’arte capaci di raccontare la storia – e la cura del patrimonio – con immagini di grande intensità artistica.