Compasso D’oro alla Carriera  per la poltrona D.154.2  di Gio Ponti prodotta da Molteni&C

Pubblicato il Di in Pezzi Storici, Storia del Design

Si è svolta recentemente la XXVIII Edizione Premio Compasso D’oro tra questi ad essere premiato con il Compasso d’Oro alla carriera  la poltrona D.154.2 di Molteni&C, disegnata da Gio Ponti. Questo prestigioso riconoscimento celebra l’eccezionale maestria artigianale, il design senza tempo e l’impatto duraturo di questo progetto unico, consolidando il suo status di capolavoro nel mondo del design.

Con l’accordo siglato con gli Eredi Ponti, che prevede l’esclusiva mondiale per la riedizione e la commercializzazione di tutti gli arredi progettati da Gio Ponti, fatta eccezione per i diritti ceduti ad altri produttori, Molteni&C ha dato avvio a un programma per riportare in luce il prezioso lavoro di ricerca che il grande maestro del ‘900 ha svolto in oltre 50 anni di attività in molti campi; architettura, design, arte applicata ed editoria.

Il progetto di riedizione ha dato vita a una collezione di arredi ( modelli ideati da Ponti come pezzi unici o in piccola serie ) dopo un lungo percorso di ricerca, selezione e studio dei prototipi. La collezione, realizzata in collaborazione con i Gio Ponti Archives ed inizialmente con la direzione artistica dello Studio Cerri & Associati, comprende mobili e complementi disegnati da Gio Ponti tra il 1935 e gli anni ’70, oggi parte della Heritage Collection Molteni&C.

La poltrona D.154.2 è un progetto iconico, parte della Collezione Gio Ponti dal 2015. Presenta una forma avvolgente e accogliente, una scocca in poliuretano rigido, una controscocca in poliuretano morbido ed un cuscino, rappresentando un esempio della maestria artigianale italiana e dei più alti standard di design.

La poltrona D.154.2 fu realizzata da Ponti nel 1954 per Villa Planchart a Caracas (1953- 57), uno dei progetti più cari al designer. “A disegnare la villa Planchart”, scrive Gio Ponti su Domus nel 1955, “io ho dedicato tutto me stesso, e in essa ho potuto mettere in atto in pieno il mio modo di pensare un’architettura, all’esterno e nell’interno”. 

Gio Ponti concepì Villa Planchart come una villa fiorentina a Caracas, combinando elementi del suo patrimonio italiano con l’ambiente venezuelano. Prosegue Ponti: “Villa Planchart a Caracas è figlia delle mie esperienze, consecutive ai viaggi che feci nell’America latina nel 1953. Deriva dalle riflessioni cui mi ha portato l’aver visto alcune minori ma bellissime cose di Niemeyer […] e dall’aver pensato, per contrasto invece, al Pedregal di Luis Barragan, a Città del Messico, cioè alle massicce ville tanto radicate nella roccia di lava, quanto questa mia costruzione ne appare distaccata”.

Sono i Planchart, Armando e Anala, a cercare Ponti per costruirla. Nel giugno ’53 arrivano in via Dezza a Milano, nello studio Ponti – Fornaroli – Rosselli, grazie a un appuntamento ottenuto tramite il Consolato di Venezuala in Italia. Villa Planchart – il cui nome originale è El Cerrito – è tutto, è un’opera d’arte totale, sintesi di arte, decorazione e design.

“Questa costruzione è dedicata ad Anala e Armando Planchart”, scrive Ponti, grandi collezionisti di arte europea (dipinti di Morandi e Campigli, vasi e sculture di Melotti, ceramiche di Picasso), di arte americana (un grande pezzo di Calder) e di arte venezuelana (opere del famoso pittore Armando Reverón). La costruzione “si appoggia sul terreno” amabilmente, come una farfalla, e senza peso né volume né massa.

Villa Planchart rappresenta un episodio centrale, forse irripetibile nella carriera di Ponti nel secondo dopoguerra. 

In occasione di questo prestigioso riconoscimento, Molteni&C ha meticolosamente realizzato due poltrone D.154.2 nei colori originali immaginati dal leggendario Gio Ponti per Villa Planchart negli anni ’50: sabbia e verde.

Queste poltrone incarnano la fusione armoniosa di forma e funzionalità che definisce la filosofia di design senza tempo di Ponti.

Una di queste due limited edition è stata donata alla Fundación Anala y Armando Planchart a Caracas, ad onorare il patrimonio storico e culturale della villa. L’altra è stata donata all’ADI (Associazione per il Disegno Industriale), simboleggiando l’eredità duratura e il significato culturale del design iconico di Gio Ponti nell’ambito dell’eccellenza del design italiano.