EDIT Napoli 2024: Kengo Kuma per Alcantara, Giulio Iacchetti e Matteo Ragni per Abet Laminati, tra i protagonisti del programma dei CULT

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Mancano tre mesi alla sesta edizione di EDIT Napoli, che quest’anno tornerà negli spazi dell’Archivio di Stato di Napoli, dall’11 al 13 ottobre 2024 (press preview il 10 ottobre), la fiera del design editoriale e d’autore annuncia i nuovi protagonisti che andranno a completare il programma degli EDIT CULT. Le esposizioni diffuse che indagano la progettualità della creazione, saranno ospitate all’interno dei luoghi più rappresentativi della città, attraverso un lavoro di curatela che ogni anno mette in dialogo spazio e progetto, dando vita a mostre che valorizzano contenuto e contenitore, in un connubio unico tra la città di Napoli e aziende, creativi e designer. 

Dopo l’anteprima che annunciava la partecipazione di Cassina, ALPI e Allegra Hicks, il programma degli EDIT CULT 2024 si amplia con Alcantara e Kengo Kuma, Abet Laminati con Giulio Iacchetti e Matteo Ragni, Claudia Campone, e Incalmi insieme a Caterina Roppo. 

Per il pubblico di EDIT Napoli, si alzerà il sipario del Teatro San Carlo sulle scenografie del “Simon Boccanegra” di Giuseppe Verdi realizzate dall’architetto Kengo Kuma per Alcantara

“Shiwa Shiwa” è il titolo scelto da Kuma, che significa piega-solco e indica un concetto giapponese riferito all’andamento curvilineo della natura, alla sua inafferrabilità. Una visione perfettamente identificata da Alcantara e dalla scelta di un materiale altamente innovativo e sensoriale. Nel progetto di Kengo Kuma l’onda di Alcantara, con le sue mutevoli volute in costante movimento, diventerà l’emblema dell’azione dell’opera lirica e una vera e propria opera d’arte totalizzante.

ABET Laminati da Bra (CN) a Napoli con “Abet è 1000 colori…”, un’installazione omaggio alla città partenopea. L’azienda fondata alla fine degli anni Cinquanta presenterà i suoi prodotti in forma inedita sulla terrazza della Sede Sussidiaria dell’Archivio di Stato nel quartiere di Pizzofalcone. I design curator Giulio Iacchetti e Matteo Ragni, interpretando lo spirito dell’azienda che promuove progetti di libera esplorazione creativa sulle superfici, hanno ideato per EDIT Napoli una suggestiva installazione sospesa tra metafora e illusione. La location, una terrazza affacciata sul Vesuvio, sarà eccezionalmente aperta al pubblico nel corso dei tre giorni di EDIT Napoli.

Torna a EDIT Napoli la designer Claudia Campone, che con il suo studio creativo THiRTYONE Design + Management e con la collaborazione di Paolo Milani, Francesca Borghi e Benedetta Fazzolari, realizzerà un’installazione all’interno del Museo Civico Gaetano Filangieri.

Oggi, le tecnologie digitali hanno rivoluzionato il modo di creare, duplicare e distribuire, rendendo apparentemente più fumosa la distinzione tra vero e verosimile, e attribuendo spesso alla copia un’accezione negativa. E se, al contrario, riuscissimo ad utilizzare a nostro favore le nuove tecnologie e gli strumenti a disposizione, restituendo alla copia il suo significato vantaggioso? È questa la riflessione che dà vita al progetto Neuro-philia, un’indagine sui concetti di vero e verosimile applicata alle connessioni tra cervello, tessuti neurologici e tecnologie digitali, in dialogo con il mondo delle tessiture e delle fibre vegetali.


Sarà un ritorno in una nuova veste quello di Incalmi a EDIT Napoli. Oltre a partecipare come espositore, l’azienda veneta, che si occupa di ricerca, progettazione e product development per importanti nomi del mondo del lusso, del design e dell’architettura, sarà quest’anno anche protagonista del programma degli EDIT CULT nell’ipogeo della Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco. Incalmi presenta Galateo Ancestrale, un progetto di ricerca sviluppato insieme all’artista Caterina Roppo, un dialogo tessile ispirato al tema del respiro. Le opere, che trovano ispirazione nel libero gesto del respiro, sono l’ultima evoluzione di uno studio approfondito sul tessile che l’artista ha sviluppato passo per passo grazie alle competenze di Incalmi. Un’indagine tridimensionale che vede le trame del tessuto fissarsi, grazie all’utilizzo del metallo. Un attimo che si galvanizza e si solidifica in forme sinuose, che sembrano continuare a muoversi nello spazio. Un gioco di contaminazioni e ricerca materica e ancestrale che condurrà i visitatori nell’ipogeo della chiesa dove, attraverso il dialogo con il luogo, l’inconscio emerge.