All’interno del rinascimentale Palazzo Schifanoia, patrimonio UNESCO, il Museo Schifanoia è strutturato dal progetto di allestimento dello studio di architettura QB Atelier (Filippo Govoni e Federico Orsini), che coniuga la cura per il contesto storico e le sue rinnovate esigenze funzionali con soluzioni essenziali e contemporanee.
Il percorso espositivo è stato concepito per valorizzare le opere e aprirsi senza barriere a ogni visitatore integrando nuovi elementi progettuali che dialogano con l’architettura storica. Il progetto architettonico si configura in una successione di apparati espositivi, arredi e dispositivi spaziali dalla geometria semplice e rigorosa, che accompagnano l’intero percorso di visita all’interno degli spazi recuperati dopo i danni causati dal terremoto del 2012.
Ambienti realizzati in epoche diverse, come il Salone dei Mesi e l’ala borsiana, sono stati riuniti per permettere la fruizione di un programma museale moderno e estensivo. Il museo è oggi articolato in 21 sale, su 2.660 metri quadrati di percorso espositivo, con circa 250 opere cui si uniscono diverse integrazioni multimediali che aiutano a conoscere la storia dell’edificio anche attraverso la ricostruzione virtuale delle diverse fasi costruttive del palazzo.
Nel percorso espositivo gli elementi che compongono l’allestimento di QB Atelier interpretano l’esigenza di offrire al visitatore la varietà e la ricchezza della collezione. Il disegno delle teche segue un sistema espositivo capace di generare, con pochi elementi, una serie variabile di soluzioni compositive.
A questo sistema modulare si aggiungono gli stativi, pensati e messi a punto ad hoc per ogni opera. Tutti gli apparati espositivi sono caratterizzati dal colore bronzo scuro: un richiamo cromatico agli elementi originali del palazzo. Tali dispositivi, oltre a consentire la migliore fruizione delle opere, fungono da infrastruttura tecnica per la valorizzazione dello stesso palazzo e si adattano con flessibilità alle esigenze delle diverse sale. L’illuminazione, sia quella naturale sia quella artificiale, studiata appositamente per ogni sala, contribuisce a creare un’atmosfera che valorizza sia l’architettura sia le opere d’arte esposte.
L’intero intervento, realizzato con un budget assai contenuto, ha conferito un nuovo equilibrio ai diversi corpi di fabbrica, pur tenendo conto delle specifiche caratteristiche dei diversi ambienti, dell’infrastruttura impiantistica esistente nonché di precedenti interventi di restauro realizzati negli anni Novanta nell’ala trecentesca.
Nell’impossibilità di sostituire gli impianti esistenti con sistemi più flessibili, sono state infine adottate soluzioni leggere e non impattanti sulla percezione delle sale, come accade per il sistema aperto e flessibile delle teche che, oltre a illuminare le opere contenute al loro interno, illuminano i soffitti decorati presenti in tutta la parte tardo-rinascimentale dell’edificio.
Oggi, grazie al finanziamento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive”, il museo ha migliorato ulteriormente l’accessibilità. Gli interventi, promossi dal Comune di Ferrara e sostenuti dall’Unione Europea – NextGenerationEU, hanno reso il museo accessibile su più livelli: fisico, culturale, cognitivo e sensoriale.
Tra le azioni intraprese figurano l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’adeguamento dei percorsi, la formazione del personale e l’introduzione di strumenti digitali inclusivi. Il progetto di QB Atelier per Museo Schifanoia costituisce un modello per interventi museali in contesti di alto valore storico. La ricerca di QB Atelier, lo studio di architettura fondato a Ferrara nel 2010 da Filippo Govoni e Federico Orsini, si distingue per un avvicinamento al progetto guidato da una sensibilità artigianale, un costante processo di sperimentazione, una piena consapevolezza delle condizioni e delle potenzialità che possono dare vita alla nuova architettura.
Nel corso degli ultimi anni QB Atelier ha vinto importanti concorsi, tra i quali quelli relativi alla realizzazione di 36 alloggi di residenza popolare a Rimini, alla riqualificazione verde del Parco delle mura di San Benedetto a Padova e alla riqualificazione della piazza del Travaglio a Ferrara (con FèRiMa e Espace Libre), di prossima realizzazione. Questi successi, insieme alle numerose opere completate, testimoniano la capacità dello studio di reinterpretare con sensibilità e cura il patrimonio esistente, creando architetture che dialogano con la contemporaneità.