Aesop – The Second Skin: un’installazione che sfiora i sensi e reinventa lo spazio sacro

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Durante la Milano Design Week 2025, Aesop ha dato vita a un’esperienza immersiva dal titolo The Second Skin, all’interno della Chiesa del Carmine, nel cuore del quartiere Brera. Un progetto che ha saputo fondere cultura, materia e percezione sensoriale in una narrazione architettonica sofisticata, fedele alla filosofia del marchio: un equilibrio tra estetica, funzione e consapevolezza.

L’installazione ha preso le mosse da un’idea tanto affascinante quanto profonda: esplorare la pelle come metafora architettonica e sensoriale. Second Skin ha indagato le qualità intrinseche dell’epidermide — regolazione, protezione, sensibilità — traslandole in un linguaggio materico e visivo che ha reinterpretato i passaggi e gli ingressi degli edifici milanesi, da sempre carichi di mistero e bellezza.

Il cuore del progetto si è svelato nella sacrestia, dove Aesop ha eretto una struttura centrale che dialogava con la solennità dello spazio sacro. Qui, la formulazione diventava fabbricazione: Eleos Aromatique Hand Balm è stata trasformata in una malta aromatica per rivestire le pareti dell’installazione. Le superfici, caratterizzate da una texture viva e pulsante, sprigionavano note legnose e speziate, mentre una luce liquida e ipnotica evocava la pelle umida di sudore. Ogni secondo era scandito dal suono amplificato di una goccia d’acqua, in un rito intimo e collettivo.

Nei chiostri della chiesa, Aesop ha orchestrato una seconda scena: una fila di lavabi progettati ad hoc, ispirati a quelli scolastici, e sollevati su plinti come piccole pedane cerimoniali. In questi micro-palcoscenici di pietra, il pubblico era invitato a un gesto semplice ma rituale: la cura delle mani. Una performance silenziosa, elevata, coreografata dal design.

Il cortile ha invece accolto una scultura abitabile: un tavolo in legno lungo quasi 16 metri, progettato da Sebastian Cox, già collaboratore del brand per gli spazi di Marylebone e Rotterdam. Realizzato in Cedro del Libano, il tavolo non solo imponeva la sua presenza fisica, ma diffondeva nell’aria un profumo che richiamava il Cedro Atlas, protagonista della linea Eleos. Intorno, 50 posti a sedere invitavano i visitatori a immergersi in un’esplorazione olfattiva dei prodotti Aesop, disposti come reliquie sensoriali su una superficie viva e profumata.

In qualità di sostenitore entusiasta e di lunga data di un design e di un’architettura ben ponderati, è naturale per Aesop collaborare con il Salone del Mobile.Milano. Il festival è per noi un’occasione per sostenere un momento importante nel calendario del mondo del design e per mostrare il nostro entusiasmo per una città con la quale abbiamo un forte legame. È anche un’opportunità per esplorare le nostre idee su come l’architettura possa migliorare la nostra esperienza di vita, e in particolare su ciò che può fare per i sensi. The Second Skin lo fa in modo davvero enigmatico”, ha dichiarato Garance Delaye, Brand President di Aesop

Per il secondo anno consecutivo, Aesop ha ricoperto il ruolo di Patron Sensoriale del Salone, riaffermando il proprio impegno nei confronti del design consapevole. Dalle sue iconiche bottiglie ambrate alla capacità di interpretare il linguaggio estetico dei contesti locali, il brand continua a costruire spazi che stimolano la mente e accarezzano i sensi.

The Second Skin non è stata semplicemente un’installazione: è stata una riflessione multisensoriale sull’abitare il mondo, sul valore dei gesti e sulla pelle come soglia tra interno ed esterno — tra noi e ciò che ci circonda.