A oltre cinque anni dalla sua nascita, dunque, durante i quali si sono avvicendati in azienda oltre 200 giovani creativi di tutto il mondo producendo innovazione, contaminando l’azienda e in alcuni casi dando vita a prodotti di successo, LAGOSTUDIO amplia ulteriormente i propri orizzonti indagando non solo le nuove tendenze di prodotto come ha fatto negli ultimi anni, ma ponendosi un obiettivo più ambizioso esprimere il valore delle idee di giovani creativi di tutto il mondo per disegnare i nuovi immaginari del vivere e dell’abitare con logiche sostenibili e con un forte contenuto in termini di innovazione.
Un nuovo paradigma dunque di azienda “design oriented”, che vuole mettere al centro la creatività stessa piuttosto che l’individualità del singolo progettista, per dar vita ad un un grande centro creativo interno all’azienda, capace di generare idee non solo incentrate sul prodotto, ma che – a tendere, nella visione di Daniele Lago, Head of Design e Amministratore Delegato dell’azienda – potranno e dovranno investire tutti gli aspetti legati al brand LAGO, dall’interior alla comunicazione alle attività degli Appartamenti, integrando diverse competenze e creando di fatto un nuovo modello di business.
Fanno già parte di questo nuovo “sistema” le figure dei Design Angels, i cui primi esponenti sono stati, nel corso delle ultime edizioni del LAGOStudio, Matteo Ragni e Setsu Ito: metà tutor, metà mentori, i Design Angels seguiranno i giovani del LAGOStudio, dando loro preziosi suggerimenti e consigli, temperando la loro esuberante creatività con l’esperienza di chi nel mercato lavora da tempo con successo.
Si tratta di un impegno importante per LAGO, non solo sul piano dell’investimento economico. Gran parte delle risorse umane dell’azienda infatti durante il workshop collabora attivamente con i ragazzi. Una scelta certamente coraggiosa, in un momento in cui sembra che le grandi imprese del settore tendano ad investire sempre di meno nella ricerca, considerando erroneamente superfluo tutto ciò che non è finalizzato alla produzione di serie e alla immediata commercializzazione.
I risultati di questo impegno però sembrano dare ragione all’azienda: in seno al LAGOSTUDIO infatti sono nati importanti prodotti LAGO come Huggy (Brit Leissler /LAGOSTUDIO 2007), Colletto (Nuša Jelenec / LAGOSTUDIO 2009), Chama (Mi Jin Park / LAGOSTUDIO 2010), Dangla (Luca De Bona /LAGOSTUDIO 2010), Lastika (Velichko Velikov / LAGOSTUDIO 2010) e Trestle (Ian Howlett /LAGOSTUDIO 2010).
E’ dunque anche alle menti fresche del LAGOSTUDIO che LAGO deve in qualche modo la grande crescita di questi ultimi anni. Il laboratorio infatti non è solo una fucina di idee, ma una finestra sul mondo, fonte continua di stimoli e contaminazioni che, opportunamente filtrate, hanno contribuito al grande processo di innovazione che ha caratterizzato il percorso dell’azienda padovana di questi ultimi anni.
Un’esempio di questo nuovo approccio è il workshop che si è chiuso pochi giorni fa presso la sede dell’azienda, incentrato sul tema dell’interior design, nel quale la ricerca si è poi allargata alle nuove modalità del vivere gli spazi contemporanei, di cui le abitazioni costituiscono solo una parte. Ne è
scaturita la necessità di tracciare un nuovo perimetro per le attività degli interior designer del futuro, complesso da definire, ma che rappresenta certamente una sfida stimolante per i workshop LAGOStudio che verranno.
LAGO, nella sua visione allargata di impresa, che vede l’azienda parte di una “società delle reti” in cui lo scambio e la libera circolazione delle idee non può che costituire un beneficio per tutti, vuole rendere LAGOSTUDIO un “centro pensante” al quale potranno rivolgersi in futuro anche altre aziende extrasettore, per commissionare ricerche e sviluppare progetti, attingendo a questo prezioso “serbatoio di intelligenza”.