Continua l’accattivante storia del design colorato di Officinanove.
Nato nel 2009 in terra toscana e dopo tre anni di indiscussi e meritati successi, il marchio Officinanove viene acquisito da Onfactory srl, azienda genovese con tutte le carte in regola per proseguirne il cammino innovativo e rigorosamente made in Italy.
Le proposte di Officinanove manterranno le caratteristiche che ne hanno determinato il successo: complementi d’arredo versatili, utili e geniali dove metallo e colore faranno come sempre da protagonisti e porteranno la firma di designer e architetti capaci di interpretare in pieno la filosofia del marchio (Paolo Ulian, Brian Sironi, Marco Ferreri, Daniele Bedini, Lorenzo Damiani, Giulio Iacchetti,…).
Onfactory nasce dall’idea di tre soci, Edoardo Carpiceci, Matteo Guasconi e Davide Masi, amici di lunga data con la passione in comune per il design ed un background commerciale pluriennale nello stesso ambito. La sfida raccolta da Onfactory avrà l’obiettivo di proseguire e sviluppare il percorso intrapreso dal brand Officianove e di dedicarsi alla crescita ed espansione del format della catena di negozi di design innovativo Maison5th , già attivi nella città di Genova.
La squadra di lavoro si avvarrà della Direzione Artistica di Antonio Norero, noto architetto e designer genovese il quale, continuando il percorso tracciato da Officinanove, si avvarrà di prime firme del Design italiano e di talenti emergenti, al fine di dare continuità alla cifra stilistica di Officinanove e di denotare di nuovi contenuti il futuro sviluppo dell’assortimento. Un ulteriore legame con le radici di Officinanove sarà la figura di Alessandro Matteoli nel suo ruolo ormai storico di Responsabile Commerciale.
Nel mese di dicembre, in occasione dell’inaugurazione della mostra-evento “Link, arte e design entrano in contatto”, nata dalla partnership tre Maison5th e la Galleria Cerruti Arte di Genova, sarà possibile vedere e conoscere da vicino il nuovo “percorso” di Officianove. La mostra, già alla sua terza edizione, mette in evidenza la sottile linea di separazione tra arte figurativa e design, due differenti modi di rappresentare i cambiamenti sociali e le tendenze estetiche di un’epoca.