Riscaldamento a pavimento: cenni e caratteristiche

Pubblicato il 8 Agosto 2019 Di

Parlando di architettura sostenibile possiamo dire che un’architettura  è tale se riesce a limitare gli impatti sull’ambiente. Più che una disciplina quella dell’architettura sostenibile è un approccio culturale al progetto. I principi a cui fa riferimento, sono quelli della Baubiologie ossia la bioedilizia, disciplina nata negli anni settanta in Germania, che si è sviluppata includendo i principi ecologici e il concetto di sviluppo sostenibile.

 

Tra i temi affrontati ci sono quelli che riguardano essenzialmente la riduzione dei consumi energetici e in questo rientrano anche le questioni inerenti il riscaldamento.

Per perseguire questi obiettivi è importante avere un’approccio bioclimatico già nella  fase di progettazione. Per gestire le questioni riguardanti il riscaldamento sarà bene considerare l’orientamento corretto  dell’edificio seguendo l’esposizione a soleggiamento e ombreggiamento e il favoreggiamento della ventilazione naturale.

Fondamentale anche una coibentazione dell’involucro edilizio in grado di ridurre il  fabbisogno energetico per riscaldare e raffreddare i locali abitati . Bene anche l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili al fine di favorire l’efficienza degli impianti con conseguente riduzione dei consumi a parità di prestazione.

Tra i sistemi  di riscaldamento all’insegna del risparmio energetico  promossi dalla bioedilizia c’è  anche il riscaldamento a pavimento.

Il riscaldamento a pavimento

Questo tipo di riscaldamento è detto anche riscaldamento radiante. Ma come funziona?

Sotto la pavimentazione viene installata una serpentina che  a sua volta è collegata alla caldaia. All’interno della serpentina passa l’acqua ad una temperatura di circa 25°-26°C. 

Il riscaldamento a pavimento è composto da un pannello isolante in polistirolo coibentato, che isola il pavimento. Sul  pannello vengono poi posizionati dei tubi attraverso cui passerà l’acqua sotto il pavimento. Sopra questo sistema viene quindi gettato uno strato di cemento e sabbia, mescolato con un fluido termoconduttore. Sopra sarà possibile montare qualsiasi tipo pavimento. 

 

Resina, gres, marmo o parquet sono tutte scelte possibili  di rivestimento del pavimento per chi sceglie un riscaldamento radiante.

Ogni soluzione ha i suoi vantaggi tecnici ad esempio il parquet in legno ha elevato potere isolante mentre il marmo ha buona conducibilità termica. Il gres è comunque il miglior materiale da usare per il pavimento radiante, poiché molto resistente. In ogni caso è ottimale anche la resina perché i pavimenti in resina sono  dei buoni conduttori di calore.

Il riscaldamento a pavimento distribuisce ottimamente il calore in tutta la casa e riscalda velocemente l’ambiente. Questo è possibile grazie ad una proprietà fisica, l’irraggiamento, che diffonde il calore uniformemente dai pannelli radianti del pavimento all’esterno e si propaga fino al soffitto. Si tenga presente che il riscaldamento a pavimento può essere installato anche su pavimenti già esistenti purché  ci sia una buona  coibentazione del solaio al fine di evitare dispersione di calore.

Il costo di installazione  del riscaldamento a pavimento è leggermente superiore alle classiche soluzioni, ma con il risparmio in bolletta si ammortizzano i costi . Inoltre nel tempo non  è necessario intervenire spesso con i lavori di manutenzione né ricorrere a interventi troppo invasivi.