Arredativo Design Magazine

Swart presenta i suoi designer: Iskra Sguera

Iskra Sguera, il suo livello di intervento come progettista la vede protagonista di nuovi scenari d’incontro tra progettazione, ambiente e stili di vita. Dal 2008 è presente come designer al Salone del Mobile e al Fuorisalone.
Al Fuorisalone 2013 ha presentato il progetto Talì, all’interno della Mostra di Alessandro Mendini “BLA BLA Milano Makers” alla Fabbrica del Vapore, con il quale è stata menzionata al concorso Swart.
Molti tuoi prodotti, visibili su iskradesign.it sono realizzati in legno e ceramica, materiali “primi artigianali” su cui Swart ha incentrato parte della sua selezione. Parliamo della “Garden Bag” orto trasportabile in ceramica prodotta da Bosa, del tavolino “ZigoZago” in legno e del set di vasi “Mignon” in ceramica selezionati per il Paris Design Week 2012. Cosa ti ha spinto all’uso di questi materiali?
Avvicinarmi a questi materiali è stato semplice perchè partivo da una ricerca personale continua che mi ha portato nel tempo a conoscerli meglio e dettagliatamente. La ceramica è stato usata per “Garden Bag”, orto trasportabile, per la volontà di trasmettere un senso di qualità al progetto stesso. Il materiale legno ho cercato sempre di inserirlo nei miei progetti, realizzando elementi di arredo e progetti per privati.

Oggi si parla molto di makers. Cosa pensi distingua un oggetto handmade dal design autoprodotto o di produzione artigianale?
Credo che la differenza fondamentale sia la trasformazione dell’idea nel progetto.
Cosa pensi delle nuove tecnologie 3D rispetto al design e all’autoproduzione?
Penso che siano un ottimo strumento, anche per la possibilità di realizzare velocemente prototipi. Credo che anche nel progetto le nuove tecnologie possano essere molto utili, ma che non debbano mai essere abbandonati il foglio e la matita come strumenti di partenza.

Cosa pensi manchi al design autoprodotto oggi?
Penso manchi la comunicazione, aspetto fondamentale alla base e insita in ogni progetto. Ogni parte di un progetto credo porti già dentro di sè un messaggio che vuole comunicare. La rete è un mezzo di comunicazione molto forte ed importante, ma forse non sufficientemente potente se usato dai designer singolarmente.
Cosa pensi dell’attuale fervore che ruota attorno al design di produzione artigianale? Pensi sia destinato a rimanere/crescere nel tempo o che sia una condizione temporanea?
Penso che si manterrà nel tempo. Credo che il fervore attuale sia cresciuto in parallelo ad una crisi delle aziende produttrici e, di conseguenza, alla ricerca da parte dei designer di strade alternetive per continuare ad esprimere la propria creatività.
La produzione artigianale potrebbe fornire una nuova occasione all’oggetto di design, perchè nasce da un contatto diretto del designer con l’artigiano. Credo che il contatto diretto con la tecnologia e il sapere tecnico/pratico dell’artigiano sia un aspetto positivo che può migliorare il progetto.

Cosa pensi differenzi l’Italia rispetto ad altri Paesi d’Europa in merito al design autoprodotto?
In alcuni paesi d’Europa e sopratutto in Olanda c’è da sempre ricerca sul design autoprodotto, già attraverso il sistema universitario. E credo ci sia un circuito economico e di comunicazione in cui inserire questi prodotti, che in Italia manca.
Cosa pensi delle numerose piattaforme e-commerce, più o meno simili a Swart, che commercializzano design autoprodotto/di produzione artigianale?
Credo che i siti di e-commerce nati negli ultimi anni cerchino di sopperire in parte alla mancanza in Italia di un sistema economico e di comunicazione del design di produzione artigianale. Il punto di forza dei portali on-line è sicuramente la possibilità di aprirsi in modo più capillare ad un mercato mondiale rispetto ad un negozio. Un aspetto molto importante, che credo Swart sia riuscito ad ottenere, è la presentazione professionale dei prodotti e una selezione di qualità, che valorizza i progetti dei designer.